Palermo , lunedì, 14. agosto, 2023 16:00 (ACI Stampa).
Biagio Conte aveva tutto per fare una bella vita. Soldi, carriera, lavoro con un padre imprenditore. E l’ha fatta fino a 26 anni quando rimase folgorato dalla povertà di tanti disoccupati, immigrati e ‘scarti’ che circolavano per Palermo, la sua città. Decise di abbandonare tutto e di ritirarsi sulle montagne siciliane per ritrovare se stesso e dare un senso alla propria vocazione. Tra stenti, fame e freddo Biagio si sentì investito da una particolare ‘forza’ interiore che cambiò il corso della sua esistenza.
Dopo un avventuroso cammino-pellegrinaggio ad Assisi tornò a Palermo e fondò la ‘Missione di Speranza e Carità’ che ospita circa un migliaio di persone, tra poveri e immigrati senza una fissa dimora. Le missioni fondate da fratel Biagio oggi sono una decina. Al centro di tutte c’è la ‘Casa di Preghiera per tutti i popoli’, nata sulle macerie di un ex caserma dell’aeronautica, come ha scritto l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nella prefazione del libro di Michelangelo Nasca, ‘Fratel Biagio, il sorriso dei poveri’: “Il segno che lascia nel cuore di Palermo è un dono grande ma anche un compito grande: la sua domanda continuerà a provocarci intimamente e collettivamente”.
E nel ‘Discorso alla Città’ di apertura per l’anno giubilare di santa Rosalia lo stesso arcivescovo di Palermo aveva annoverato Biagio Conte tra i ‘santi’ della città: “E accanto alla Santuzza, come non ricordare uomini a noi cari, a noi particolarmente vicini (anche essi vivi pur se invisibili, vivi nel corpo vivo della nostra Città) come don Pino Puglisi, come fratel Biagio Conte? Anche per loro, sorelle e fratelli, il segreto è stato nutrirsi dell’Eucaristia, del Corpo del Crocifisso. Anche la loro vita è stata ‘eucaristia’. Anche dalla loro esistenza donata ci sentiamo chiamati e radunati: avvertiamo vivo in mezzo a noi il loro corpo per la stessa ragione”.
All’autore del libro, Michelangelo Nasca, docente di ‘teologia dogmatica’, presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, ‘Radio Spazio Noi’, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo, abbiamo chiesto di spiegarci per quale motivo l’arcivescovo ha annoverato Biagio Conte tra i santi della città che hanno scelto di seguire Gesù?
“Fratel Biagio Conte, ha rappresentato e rappresenta ancora oggi per la città di Palermo un punto di vista significativo per comprendere l’invito evangelico di Cristo a lasciare tutto per porsi alla sua sequela. Chi ha conosciuto Biagio Conte (e non era difficile incontrarlo per le strade della Città) ha riconosciuto nella sua persona l’amore puro e semplice verso Cristo e verso i poveri. L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, nei giorni del Festino di Santa Rosalia, Patrona della Città, ha ricordato più volte la figura di Biagio, insieme a quella del beato Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia in odio alla fede, definendoli, come Rosalia, ‘i discepoli feriali del Regno, che non fanno rumore ma che ogni giorno silenziosamente continuano sulla traccia di Gesù’”.