Nel corso dei secoli non tutte le incoronazioni erano avvenute in San Pietro. Pio VII fu incoronato a Venezia il 21 marzo 1800 e fu l’ultima incoronazione fuori Roma, per l’ultimo Papa eletto fuori Roma. Non era raro, invece, che i Papi venissero eletti fuori Roma soprattutto nel Medioevo.
Per questo, racconta monsignor Sanchirico, i cerimoniali avevano “provveduto a normare le incoronazioni insieme alle costituzioni dei papi sui conclavi e le sedi vacanti”.
I riti di avvento del Pontefice iniziavano già all’interno del Conclave, quando il Papa neo-eletto accettava l’elezione, annunciava il cambio di nome e veniva immantato di manto rubeo e della prima delle tre obbedienze. L’incoronazione era in qualche modo il cuore di quei riti, e in epoca medioevale, quando spesso il Papa non era ancora vescovo al momento dell’elezione, la coronazione seguiva la consacrazione episcopale e avveniva sulla scalinata di San Pietro.
Ci sono tre grandi periodi che delineano i rituali di incoronazione e insediamento del Papa: dal IX al XII secolo, dal XII secolo al XV, con il significativo periodo Avignonese e poi quello dal XV secolo al XX.
Monsignor Sanchirico prova a dipanare la questione. Nei due periodi medievali ci sono delle distinzioni che “sarebbe troppo lungo e complesso da spiegare”. Tuttavia, “si possono articolare i riti d’avvento del papa in tre momenti, o meglio in tre atti, i quali però potevano essere diversamente combinati nella loro successione e subire modifiche che circostanze particolari, come il luogo di elezione e le situazioni concrete potevano dettare”.
Monsignor Sanchirico ricorda che “nel primo periodo preso in considerazione la sequenza degli atti aveva come suo ambiente principale il Laterano: si trattava dei riti di insediamento sulla sedia stercoraria e sulle sedie di porfido, con la ricca simbologia annessa che plasticamente induceva a guardare al papa come colui che è esaltato dalla polvere, il padre dei poveri e il successore degli apostoli”.
Quindi, “la settimana successiva il papa si recava alla basilica di san Pietro per la consacrazione episcopale, dato che nel periodo medievale il Papa solitamente non era vescovo. Dopo l’ordinazione episcopale conferitagli dal Cardinale Decano del collegio, vescovo di Ostia e dagli altri cardinali vescovi, il Papa riceveva il pallio e terminata la Messa si spostava in cima alla scalinata dell’antica basilica di san Pietro dove il cardinale protodiacono lo incoronava con il frigium o regnum, la corona papale, la tiara, che non era ritenuto copricapo liturgico, ma significava la potestà del papa, che si rendeva poi visibile con la solenne cavalcata che il pontefice compiva per ritornare al Laterano, dove poi avveniva il banchetto”.
Dignitari ecclesiastici e laici cantavano le laudes nei momenti solenni, mentre ogni pezzo di questo cerimoniale poteva essere invertito o spostato secondo esigenze.
Quindi, racconta monsignor Sanchirico, “il XV secolo con la codificazione cerimoniale di Patrizi Piccolomini e di Burcardo, dà inizio anche per l’incoronazione papale ed i riti di avvento del pontificato, a quel periodo cerimoniale e liturgico durato fino al Vaticano II e caratterizzato da una certa stabilità”.
Il Papa poteva essere eletto fuori Roma, ma l’ambiente tradizionale di riferimento sono il Palazzo vaticano e la basilica di San Pietro.
Lasciamo la parola a monsignor Sanchirico per seguire la descrizione del cerimoniale. “Il papa – spiega - indossa in palazzo il manto papale bianco sulla falda e il camice, sul capo ha la mitria preziosa, Mentre si organizza il solenne corteo della cappella papale, il papa è posto sotto un baldacchino di otto aste e discende da quella che ora è la scala regia fino al portico della basilica, portato sulla sedia gestatoria con accanto i flabelli”.
Nota a margine: nel XV secolo il corteo papale era preceduto da alcuni inservienti che portavano un faldistorio con un cuscino ed un tappeto che veniva poi posto nell’atrio dove il papa sedutosi riceve il bacio del piede dei canonici e del clero vaticano, successivamente il faldistorio sarà sostituito da un trono con baldacchino posto nell’atrio vicino la porta santa.
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“Entrato in basilica – continua monsignor Sanchirico - il papa si ferma sulla seconda lastra di porfido della navata centrale, servendosi del faldistorio come inginocchiatoio, per un momento di preghiera silenziosa, tale atto sarà poi spostato all’ingresso di quella che è ora la cappella del Santissimo Sacramento. Ripresa la processione si dirige verso la cappella di San Gregorio, luogo dell’antica sagrestia, dove davanti all’altare che custodisce le spoglie del pontefice Gregorio Magno, riceve l’omaggio dei cardinali e degli altri dignitari pontifici, il bacio della mano e della spalla dai cardinali, del piede dagli altri”.
A quel punto, “inizia il canto dell’ora terza se la cerimonia avviene di mattina, il canto dei salmi accompagna l’assunzione dei paramenti per il pontificale da parte del papa, fino alla consegna dell’anello da parte del cardinale vescovo che lo assisterà”. L’anello non è quello del pescatore, già ricevuto, ma quello papale.
A quel punto, “anche il collegio cardinalizio depone le cappe cardinalizie e indossa il piviale i cardinali vescovi, la pianeta i cardinali preti e la dalmatica i diaconi”.
Monsignor Sanchirico prosegue: “Una volta completata l’assunzione dei paramenti e il canto dei salmi, si articola la processione verso l’altare della confessione e il trono che è posto nel coro al centro, sotto l’abside dove è nella basilica attuale la cattedra berniniana”.
Mentre il Papa si avvicina all’altare, avviene per tre volte il rito della stoppia, che è di derivazione bizantina e indica la caducità e la vacuità della gloria e del potere. Come funziona il rito? Spiega Monsignor Sanchirico: “Un cerimoniere pontificio che incede davanti al papa in sedia gestatoria, reca due canne d’argento, una con una candela e una con della stoppia, in tre punti diversi si gira verso il papa da fuoco alla stoppia e in ginocchio canta ‘Pater Sancte, sic transit gloria mundi’.”
E si continua: “Giunto dinanzi all’altare il papa depone la mitria e prega inginocchiato su un faldistorio, quindi ai piedi dell’altare inizia la celebrazione con il confiteor, a questo punto segue la benedizione da parte dei tre cardinali vescovi più insigni (Ostia, Porto Santa Rufina e Albano), nel corso dei secoli successivi saranno i cardinali più anziani e o i capi d’ordine”.