Roma , martedì, 1. agosto, 2023 10:00 (ACI Stampa).
Bonaventura da Bagnoregio quanto era francescano? Una domanda che abbiamo rivolto a Letterio Mauro, studioso di Bonaventura che ha anche collaborato alla preparazione del Dizionario bonaventuriano (Edizioni Francescane, Padova 2008). Soprattutto per parlare del rapporto con la bellezza:
“Bonaventura richiama l'attenzione sull'importanza dei nostri sensi, perché il contatto col mondo è dato immediatamente dai 5 sensi. Ma poi su questo noi dobbiamo riflettere, domandarci, ma questa bellezza si è fatta da sola oppure è frutto di qualche altra cosa? Qui si capisce che l'itinerario è anche un lavoro. Itinerarium in mentis è un lavoro delle nostre facoltà più alte, la ragione, la volontà, i sensi, cioè tutto l'uomo che viene in qualche modo invitato, sollecitato a concentrarsi, a non distrarsi. Potrebbe essere inutile richiamo all'uomo contemporaneo che spesso e volentieri si distrae nel mondo. Bonaventura ci dice stiamo pure nel mondo, ma senza distrarci”.
Qualcuno pensa che San Bonaventura sia come un “secondo fondatore” dei francescani, è vero?
“Senza dubbio il francescanesimo, era un fenomeno in grande sviluppo, in grande crescita e come tutte le crescite, gli sviluppi che sono positivi in sé, aveva anche un elemento negativo. In fondo Francesco aveva già creato delle opposizioni mentre era ancora in vita. Il problema era di far convivere le diverse anime. In questo senso Bonaventura è stato giustamente chiamato il secondo fondatore perché ha cercato di ottenere questo risultato: da un lato mantenere fermi i punti più importanti di Francesco, quindi per esempio il concetto della povertà, il concetto del legame con la Chiesa, con la Chiesa istituzionale, col Papato – però al tempo stesso di essere sensibile a altre esigenze che diventavano in un certo senso inevitabili. Il tentativo di trovare un punto di equilibrio tra queste realtà, senza tradire l'ideale di Francesco è stato il compito di Bonaventura e in questo senso sono pienamente d'accordo è stato un secondo fondatore, senza tradire Francesco, ma al tempo stesso, tenendo conto delle mutate circostanze.
Papa Benedetto XVI, che a Bonaventura aveva dedicato uno studio che oggi è pubblicato nell’ Opera Omina, ha parlato di come San Bonaventura ha contribuito all'armonia tra fede e ragione, cosa significa?