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Papa Francesco, dobbiamo fare pulizia nel campo del cuore

Dopo la preghiera il pensiero ai cambiamenti climatici, agli immigrati e all' Ucraina

Papa Francesco con una nonna e un nipote |  | Vatican Media Papa Francesco con una nonna e un nipote | | Vatican Media

Usa un proverbio popolare Papa Francesco: non “gettar via il bambino insieme all’acqua sporca” per spiegare le parole del Vangelo di oggi. Prima della recita dell’ Angelus a mezzogiorno, il Papa riflette e dice che “Gesù parla del nostro mondo, che in effetti è come un grande campo, dove Dio semina grano e il maligno zizzania, e perciò crescono insieme bene e male. Lo vediamo dalle cronache, nella società, e anche in famiglia e nella Chiesa.”

Ma c’è un campo dove poter fare pulizia: “è il campo del cuore, l’unico su cui possiamo intervenire direttamente” ed “è il campo della libertà: non è un laboratorio asettico, ma uno spazio aperto e perciò vulnerabile” e per capire se cresce il bene o il male c’è “l’esame di coscienza, che serve proprio a verificare, alla luce di Dio, che cosa succede nel campo del cuore”. Oltre il campo del mondo e del cuore c’è quello che il Papa chiama il campo del vicino, “le persone che frequentiamo ogni giorno e che spesso giudichiamo..come ci piace spellare gli altri!”. Ma “se vogliamo coltivare i campi della vita, è importante ricercare anzitutto l’opera di Dio: imparare a vedere negli altri, nel mondo e in sé stessi la bellezza di quanto il Signore ha seminato” e dobbiamo chiedere la “grazia di saperlo scorgere in noi, ma anche negli altri, cominciando da chi ci sta vicino. Non è uno sguardo ingenuo, è uno sguardo credente, perché Dio, agricoltore del grande campo del mondo, ama vedere il bene e farlo crescere fino a fare della mietitura una festa!”.

Conclude il Papa con una serie di domande proprio come un esame di coscienza: “so vincere la tentazione di “fare di ogni erba un fascio”, di fare piazza pulita degli altri con i miei giudizi? Poi, pensando al campo del cuore: sono onesto nel ricercare in me le piante cattive e deciso nel gettarle nel fuoco della misericordia di Dio? E, pensando al campo del vicino: ho la sapienza di vedere ciò che è buono senza scoraggiarmi per i limiti e le lentezze altrui?”.

Con il Papa alla finestra del Palazzo apostolico un nipote e una nonna e ha ricordato lo scambio di consegna della Croce della GMG e l’invito alla scambio tra generazioni. 

Il Papa ha poi parlato degli eventi climatici estremi, e ha rinnovato l’appello per far qualcosa di concreto per proteggere la casa comune, è un sfida urgente. 

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Poi il ricordo del dramma dei migranti intrappolti in aree desertiche e il Papa chiede l’urgente soccorso ai responsabili delle nazioni , e il Mediterraneo, dice, non sia mai più teatro do morte e disumanità. Infine la preghiera per la Ucraina con un pensiero ad Odessa dove è stata colpita la cattedrale.