Città del Vaticano , domenica, 23. luglio, 2023 10:35 (ACI Stampa).
Crescere insieme. E’ la chiave di lettura che Papa Francesco offre oggi nella omelia della messa per la giornata dei nonni e degli anziani. La parabola del grano e della zizzania ispira il Papa che ricorda che “il bene e il male sono intrecciati al punto da sembrare inseparabili. Questo approccio realistico ci aiuta a guardare la storia senza ideologie, senza ottimismi sterili e pessimismi nocivi”. Il cristiano lo sa, non è ingenuo ma c’è una domanda: “quando vediamo che nel mondo grano e zizzania convivono insieme, che cosa dobbiamo fare?” La risposta del Papa è quella di Gesù, non strappare subito la zizzania: “ Com’è bello questo sguardo di Dio, questa sua pedagogia misericordiosa, che c’invita ad avere pazienza verso gli altri, ad accogliere – in famiglia, nella Chiesa e nella società – fragilità, ritardi e limiti: non per abituarci ad essi con rassegnazione o per giustificarli, ma per imparare a intervenire con rispetto, portando avanti con mitezza e pazienza la cura del buon grano. E qui ricorda gli anziani che magari guardandosi indietro pensano “se tornassi indietro non rifarei”. Ma Gesù ci dice:“Guardate al grano buono che è germogliato nel cammino della vostra vita e fatelo crescere ancora, affidando tutto a me, che sempre perdono: alla fine, il bene sarà più forte del male”.
Nella parabola del granello di senape il Papa trova un commento. “veniamo al mondo nella piccolezza, diventiamo adulti, poi anziani; all’inizio siamo un piccolo seme, poi ci nutriamo di speranze, realizziamo progetti e sogni, il più bello dei quali è diventare come quell’albero, che non vive per sé stesso, ma per fare ombra a chi lo desidera e offrire spazio a chi vuole costruirci il nido”. E i nonni sono “alberi rigogliosi”. C’è bisogno, dice il Papa “di una nuova alleanza tra giovani e anziani, perché la linfa di chi ha alle spalle una lunga Infine la terza parabola, quella del lievito che mescolato alla farina “fa crescere tutta la pasta”. Mescolare, vivere insieme “sconfigge gli individualismi e gli egoismi, e ci aiuta a generare un mondo più umano e fraterno”.
E conclude: “stiamo attenti che le nostre città affollate non diventino dei “concentrati di solitudine”; non succeda che la politica, chiamata a provvedere ai bisogni dei più fragili, si dimentichi proprio degli anziani, lasciando che il mercato li releghi a “scarti improduttivi”” e “per favore, mescoliamoci, cresciamo insieme”.
Non separare, non chiudere ma crescere insieme: “Ascoltiamoci, dialoghiamo, sosteniamoci a vicenda. Non dimentichiamo i nonni e gli anziani: per una loro carezza tante volte siamo stati rialzati, abbiamo ripreso il cammino, ci siamo sentiti amati, siamo stati risanati dentro. Loro si sono sacrificati per noi e noi non possiamo derubricarli dall’agenda delle nostre priorità. Cresciamo insieme, andiamo avanti insieme: il Signore benedirà il nostro cammino”.
Alla messa hanno partecipato oltre 6.000 persone, di cui molti anziani provenienti da tutta Italia: nonni accompagnati dai nipoti e dalle famiglie, anziani ospiti di case di riposo e RSA, oltre a tanti anziani impegnati nella vita parrocchiale, diocesana e associativa.