Kiev , venerdì, 21. luglio, 2023 0:30 (ACI Stampa).
Da sempre, nei momenti di difficoltà, il popolo ucraino si stringe intorno alla Madre, nel santuario di Zarvanytsia. E la guerra non ha fermato, anzi ha reso ancora più partecipe, il pellegrinaggio nazionale, che ha visto la partecipazione di un ospite di eccezione: il cardinale preconizzato Americo Aguiar, ausiliare di Lisbona ma soprattutto presidente del comitato organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù.
Il vescovo Aguiar è andato per mostrare vicinanza a quei giovani che non possono partecipare al grande incontro con il Papa dall’1 al 6 luglio, ma anche per vedere di persona la situazione in Ucraina. Ed è stato da lì che ha annunciato che no, non è ancora il momento di avere un incontro di giovani ucraini e russi, come si pensava di fare. È una scelta logica: nel mezzo degli orrori della guerra, il percorso di perdono e riconciliazione non può essere forzato in alcun modo.
“Sto lavorando su gesti simbolici di ciò che potrebbe accadere – ha detto - dobbiamo capire che è stato bello mettere i giovani ucraini e russi sullo stesso appuntamento, ma quello che sento qui è che è ancora troppo presto perché accada. È molto bello e poetico mettere a tavola la vittima e l'aggressore, l'assassino e la famiglia dell'assassinato, ma ci vuole tempo. Il dolore non prescrive e il dolore non guarisce e dobbiamo fare la nostra strada”
Il pellegrinaggio pan-ucraino ha visto anche la partecipazione dell’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico in Ucraina, ed è stata guidata da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina.
"Questa guerra – ha detto Sua Beatitudine - ci causa un dolore profondo: non si conosce ancora il numero esatto dei morti, ma sappiamo che ci sono decine di migliaia di feriti e migliaia di persone disperse. Oggi siamo qui a Zarvanytsia, da nostra Madre, per condividere il nostro dolore e le nostre lacrime. E in questo luogo, a Zarvanytsia, la Madre ci abbraccia tutti".