Città del Vaticano , venerdì, 14. luglio, 2023 10:00 (ACI Stampa).
Per concludere queste note sul conclave del 1823 c’è un particolare curioso a proposito di una committenza che da cardinalizia diventa papale. Il cardinale della Genga infatti volle costruire nelle grotte di Frasassi una cappella votiva mariana.
Come spiega Maria Cristina Cavola nel suo contributo per il Quaderno del Consiglio regionale delle Marche, al margine della grotta c’è una antico santuario legato ad una comunità monastica femminile e vi si venerava una miracolosa scultura lignea meta di pellegrinaggio dei fedeli che raggiungevano questo luogo impervio nel mese di giugno.
E’ Annibale della Genga, che dopo aver reso più comoda la via di accesso decide di erigere a sue spese, sotto la spaziosa volta della grotta, una nuova e ampia chiesa piuttosto che restaurare o ingrandire l’antico ed angusto santuario.
Un lavoro lungo tanto che è ancora in corso al momento del conclave e il nuovo papa decide di proseguire il lavoro che sarà completato nel 1827.
Il primo progetto era del 1817, ma è perduto e nel 1819 appare quello definitivo intitolato “Progetto di un piccolo Tempio da costruirsi entro una vasta Grotta, per collocarvi un’Immagine di Maria SS.ma, che ora si venera in una Nicchia scavata nella parete della medesima Grotta”.