Minsk , martedì, 11. luglio, 2023 12:30 (ACI Stampa).
Non sapeva ancora che sarebbe stato creato cardinale il prossimo 30 settembre, ma l’arcivescovo Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero delle Chiese Orientali, in Bielorussia è amato proprio come un porporato. Ed è forse per questo suo legame particolare con quella terra di cui è stato nunzio che Papa Francesco lo ha scelto come suo inviato per il 25esimo anniversario dell’incoronazione dell’icona miracolosa della Madonna di Budslau.
Quando era nunzio, l’arcivescovo Gugerotti andava anche in pellegrinaggio a Budslau. Lo scorso 1 luglio, ha celebrato una Messa solenne nel santuario di Budslau, dove era entrato come pellegrino il 30 giugno. Era arrivato in Bielorussia il 28 giugno, e si era subito incontrato con i vescovo cattolici di Bielorussia.
Quando è arrivato l’1 luglio, insieme all’arcivescovo Ante Jozić, nunzio apostolico, e dal suo Segretario particolare, Padre Emmanuel Sabadakh, O.F.M., è stato accolto dai vescovi, dal parroco di Budslau e da una famiglia della parrocchia, e ha incontrato l’incontro con le autorità statali della Bielorussia, con le quali sono state discusse le questioni della ricostruzione del santuario dopo l’incendio che avvenne due anni fa nel santuario.
Nella sua omelia, l’arcivescovo Gugerotti ha ricordato che l’icona era stata incoronata per volontà di Giovanni Paolo II dal cardinale Kazimierz Swiatek, un uomo "che la Chiesa non dimenticherà perché è stato un uomo di fede, perché non ha mai perso la speranza anche quando è stato mandato in prigione e che il Santo Padre Giovanni Paolo II volle addirittura Cardinale della Santa Chiesa”.
Portando il saluto del Papa, Gugerotti ha chiesto anche preghiere per Francesco. L’arcivescovo ha raccontato anche che, quando era nunzio apostolico, aveva portato a Papa Francesco la lettera di una anziana signora che non camminava bene, la ha fatta tradurre e ha fatto una foto al Papa di lei che la leggeva, che ha subito voluto scrivere un bigliettino. Poi ha voluto scriverlo in bielorusso, se lo è fatto tradurre e lo ha mandato a Minsk. È arrivato dopo venti giorni, e lui lo ha portato alla signora che ha detto: “Ma perché io devo avere questo onore? È vero che per 30 anni io sono andata a fare i chilometri ogni domenica per insegnare il catechismo ai bambini. So bene che potevano ammazzarmi. Ma quante donne hanno fatto la stessa cosa che ho fatto io!”