Roma , lunedì, 10. luglio, 2023 14:00 (ACI Stampa).
L'agenzia CNA Deutsch riporta il testo dell'omelia pronunciata dal cardinale Kurt Koch venerdì nella chiesa del S. Rosario sul Monte Mario a Roma, dove si trova l'immagine di Maria Advocata. L'immagine è considerata una delle più antiche icone di Maria in assoluto e, secondo alcuni, è stata dipinta dallo stesso evangelista Luca.
"Matteo è il primo Vangelo del Nuovo Testamento. Lo presenta come un uomo seduto alla dogana. Matteo era stato un esattore delle tasse e quindi una persona che, secondo l'opinione comune nell'Israele di quel tempo, era considerata un pubblico peccatore. Un esattore delle tasse era considerato un collaboratore dell'odiato dominio straniero in Israele, che poteva anche fissare arbitrariamente le tasse. Nei Vangeli, quindi, "esattore delle tasse e peccatore" sono ripetutamente menzionati insieme, come nel Vangelo di oggi.
D'altra parte, Matteo porta un nome molto bello. Nella lingua ebraica, infatti, significa "dono di Dio". E nei Vangeli, Matteo è sempre presente nella lista dei Dodici Apostoli che Gesù scelse per stare con lui e portare il Vangelo al popolo.
Matteo è un "dono di Dio" di nome e un grave peccatore pubblico per il suo stile di vita. Come si conciliano le due cose, come dobbiamo intendere questa contraddizione e cosa vuole dirci Gesù oggi? La migliore risposta a questa - da un punto di vista umano - comprensibile domanda la dà Gesù stesso nel Vangelo di oggi, spiegando che non sono i sani ad avere bisogno del medico, ma i malati, e che quindi è venuto a chiamare i peccatori, non i giusti. Il fatto che Gesù abbia chiamato Matteo in particolare evidenzia che la sua offerta va ad ogni peccatore e che Gesù non vuole escludere nessuno dalla sua amicizia.
Questo bel messaggio è stato espresso dallo scrittore inglese Gilbert Chesterton, il quale ha detto che un santo può essere infallibilmente riconosciuto dal fatto che sa di essere un peccatore. Questa nota parola è paradossale solo a prima vista. Infatti, laddove Dio è realmente sperimentato, l'uomo riconosce la sua peccaminosità; e solo lì, dove realmente riconosce e ammette questo, riconosce anche se stesso, cioè come peccatore.