Roma , venerdì, 7. luglio, 2023 16:00 (ACI Stampa).
Un ragazzo con ambizioni e sogni da inseguire, in un mondo che, a dispetto di quel che genericamente si crede o di come ce lo hanno spiegato e “insegnato”, era molto più grande e dagli orizzonti molto più ampi di quel che possiamo immaginare, un Medioevo che quel ragazzo impetuoso, amorevole, colmo di sogni riuscirà ad ampliare e modificare, con la forza di una fede realmente capace di smuovere le montagne. San Francesco “raccontato alle donne e agli uomini di poca fede che lo hanno in simpatia” è un breve saggio-racconto-meditazione e in parte, naturalmente, anche biografia. dallo stile inimitabile e inconfondibile di Gilbert Keith Chesterton, pubblicato nel 1923, poco dopo il suo passaggio al cattolicesimo, ma la figura del santo di Assisi aveva attratto lo scrittore fin dall’infanzia, come lui stesso racconta.
Ora Terra Santa Edizioni pubblica, anche in formato e-book, una seconda edizione del libro. Nell’invito alla lettura che apre il libro, Natale Benazzi, che con Adele Di Giovanni ha tradotto il testo, scrive: “Questo libro di Chesterton autore che il pubblico italiano meno giovane conosce più per le riduzioni televisive dei Racconti di Padre Brown, e che il più giovane ignora quasi completamente, è un piccolo gioiello che sarebbe un peccato dimenticare. È un piccolo gioiello almeno per tre motivi: perché racconta di san Francesco con lo sguardo tipico dello scrittore londinese, mescolando altissima cultura a non brevi sorrisi; perché sfida lo scetticismo di molti, di fronte a quelle vite così particolari e ‘laterali’ che sono quelle dei santi; perché ci obbliga a non dimenticare la ragione, anche e soprattutto quando ci mettiamo a narrare della fede”.
In effetti, Chesterton, a parte una nutrita, fedele, appassionata cerchia di lettori, quasi adoratori, sia detto in senso buono, non è ancora conosciuto, se non genericamente ri-conosciuto appunto per citazioni o per riduzioni televisive (un inciso: quelle nostrane degli anni Sessanta e Settanta, con un padre Brown interpretato da un ottimo Renato Rascel sono da considerarsi un buon viatico alla lettura vera e propria, tacciamo invece per carità cristiana su come hanno ridotto e stravolto trama e personaggio le recenti produzioni britanniche) da un pubblico più vasto.
Invece Chesterton è un autore che oggi più che mai va letto, perché oltre alla grande qualità letteraria della sua scrittura, offre la capacità di sostenere, illuminare, dare conto delle ragioni della fede, rasserenare, in un tempo confuso, angosciante, dove l’autentica bellezza e verità sono spesso oscurate, disperse.
Ecco dunque l’occasione per ritrovare questo piccolo gioiello, come giustamente lo definisce Benazzi, restituirci l’immagine di Francesco come motore di una trasformazione del concetto stesso di spiritualità cristiana nel Medioevo, inventandosi una nuova forma di consacrazione, riportando (letteralmente) la fede sulle strade dell’uomo comune e annunciando l’imitazione di Gesù come reale possibilità.