Bolzano , mercoledì, 5. luglio, 2023 15:00 (ACI Stampa).
Secondo il professore Martin Lintner, OSM, il rifiuto del nihil obstat alla sua nomina a preside dello Studio Teologico Accademico di Bressanone suscita “dubbi sul buon esito della sinodalità”. La notizia della non concessione del nulla osta ha creato diverse reazioni, con una dichiarazione ufficiale arrivata dall’Associazione dei Teologi Morali, di cui Lintner è membro, e una lettera aperta firmata da oltre cento accademici, nonché da diverse prese di posizione singole.
Ma cosa è lo Studio Teologico Accademico di Bressanone? Ha origini molto antiche. Nasce nel 1607. insieme al Seminario Minore di Bressanone, utilizzando come linea guida il regolamento degli studi e la formazione presbiteriale del Concilio di Trento. È la più antica facoltà del Tirolo, stabilita nella sede attuale nel 1764 (prima era nell’attuale Cassianeum), ch ha visto l’interruzione dell’attività solo durante l’occupazione bavarese del periodo napoleonico. Riconosciuta come facoltà accademica tra le migliori nell’Impero Asburgico, l’Istituto ha vissuto il cambiamento del panorama culturale dovuto all’annessione dell’Italia di parte del Tirolo dopo la Prima Guerra Mondiale. C’era da armonizzare un curriculum tedesco al nuovo curriculum italiano, e questo si è avuto con vari passaggi. Nel 1991, l’allora Congregazione per l’Educazione Cattolica ha eretto lo Studio Teologico di Bressanone come centro accademico di diritto pontificio con il titolo di Studium Theologicum Academicum Brixinense, dandogli la facoltà di rilasciare il Baccalaureato. È collegato con la Facoltà Teologica del Triveneto, e dal 2002 ha una cooperazione con l’Università degli Studi di Bolzano, e dal 2005-2006 ha annesso l’Istituto Teologico del Seminario di Trento.
Il contesto serve a far comprendere perché, nonostante l’Istituto abbia mantenuto le pratiche delle università statali tedesche, dove si insegna teologia, anche per le elezioni degli organi e la selezione del personale, ci vuole poi un nulla osta vaticano per ogni nomina.
A Lintner, il nihil obstat è stato negato per posizioni “sulla morale sessuale”. Nulla è specificato in più. L’indiziato sembra essere un libro, La riscoperta dell’Eros: Chiesa, sessualità e relazioni umane, del 2015. Una raccolta di articoli brevi che nasce da una serie giornalistica proprio sul tema dell’Eros, e in cui Lintner mette anche in discussione alcune posizioni della Chiesa sulla morale sessuale. Recentemente aveva anche pubblicato “Cinquant’anni di Humanae Vitae”. Nulla però è specificato nel decreto, e anche meno si saprà, perché sia Lintner che il vescovo di Bolzano Ivo Muser, che ne aveva approvato la nomina, hanno deciso di non fare ricorso gerarchico.
Un modo di preservare l’unità, in un certo senso. Di fronte però al dibattito che ne è seguito, e al terremoto che ha suscitato anche in ambito tedesco, Lintner ha pensato di fare una dichiarazione ufficiale pubblicata sulla pagina della Diocesi di Bolzano – Bressasone.