Città del Vaticano , martedì, 4. luglio, 2023 12:30 (ACI Stampa).
Tre anniversari, tre anni per celebrare Tommaso d’Aquino: il 18 luglio 2023, saranno 700 anni esatti dalla canonizzazione del Doctor Angelicus, nel 2024 si ricorderanno i 750 anni dalla sua morte, e nel 2025 gli 800 dalla nascita. Una occasione più unica che rara per le tre diocesi legate a Tommaso: la diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, dove Tommaso nacque e dove visse i primi passi; la diocesi di Latina, dove si trova l’abbazia di Fossanova, che fu luogo della sua morte; e la diocesi di Frosinone, dove , a Monte San Giovanni Campano, nel castello della sua famiglia, Tommaso trascorse del tempo.
Era una occasione propizia, per Papa Francesco, di inviare una lettera ai tre vescovi delle diocesi, per lanciare un triennio di celebrazioni e riflessioni. La lettera non è stata pubblicata nel bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, è stata inviata in via personale, e solo successivamente diffusa sui media vaticani. Ma nel frattempo i vescovi avevano già contribuito a prendere le mosse da quella lettera, dandone notizia ai fedeli, e cominciandosi a preparare per il primo dei grandi momenti di celebrazione: il prossimo 18 luglio, il Cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, sarà a Fossanova, su nomina pontificia, per celebrare una Messa in ricordo della canonizzazione di San Tommaso. Ma ancora prima, il 14 luglio, si andrà in pellegrinaggio presso la chiesa medievale di San Tommaso a Roccasecca, la prima chiesa al mondo ad essere eretta e dedicata al Doctor Angelicus.
La lettera del Papa è stata inviata, dunque, ai vescovi Gerardo Antonazzo, di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo; Mariano Crociata, di Latina-Terracina-Sezze-Priverno; Ambrogio Spreafico di Frosinone-Veroli-Ferentino e Anagni-Alatri
Papa Francesco sottolinea nella sua missiva che il Doctor Communis (un altro degli appellativi di Tommaso) è “una risorsa” per la Chiesa di oggi e di domani, in fondo ricalcando la sua richiesta al Congresso Tomistico Internazionale dello scorso anno di andare a riscoprire le radici di Tommaso d’Aquino.
Scrive Papa Francesco: “Accompagnato dalla costante consapevolezza che le verità della fede, a partire dall'Uni-Trinità di Dio e dalla divinità e umanità di Cristo, non ‘riposano’ solo nell'intelletto ma sostanziano l'esistenza quotidiana e l'impegno concreto di ogni credente nella Chiesa e nella società, Tommaso da buon domenicano si è dedicato generosamente all'evangelizzazione spendendosi senza riserve attraverso la preghiera, lo studio serio e appassionato, l'imponente produzione teologica e culturale, la predicazione, la risposta alle richieste manifestategli dal suo Ordine, dalle Autorità Ecclesiastiche e del mondo civile, dai suoi stessi conoscenti e amici”.