Città del Vaticano , giovedì, 17. dicembre, 2015 11:16 (ACI Stampa).
Una “risposta non violenta” e “matura” è nata nelle coscienze di fronte al dilagare dei fenomeni del terrorismo. Ne è convinto Papa Francesco, che lo ha detto ai nuovi ambasciatori presso la Santa Sede di Guinea, Lettonia, India e Bahrein, ricevuti oggi per la presentazione delle lettere credenziali.
Nel suo discorso, Papa Francesco ha toccato i temi della libertà religiosa, del terrorismo e quello dell’indifferenza verso Dio, tema centrale del suo recente messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace.
Perché – spiega il Papa – è vero che si sono moltiplicati conflitti e terrorismo, ma “sta crescendo nel mondo una reazione non violenta, ma spirituale e morale. È questa che noi vogliamo e dobbiamo alimentare con i mezzi a nostra disposizione, secondo le nostre responsabilità”.
Tra le responsabilità della Chiesa, quella di “diffondere in tutto il mondo lo spirito di perdono e di riconciliazione”. L’obiettivo è vincere la globalizzazione dell’indifferenza e “collaborare insieme per promuovere nel mondo una cultura della solidarietà”.
Cultura della solidarietà che nasce anche dal superamento dell’indifferenza. È il tema centrale del messaggio della Giornata Mondiale della Pace, che sottolinea come l’indifferenza verso il prossimo e verso il creato sono strettamente collegati. Il Papa lo ribadisce ai nuovi ambasciatori: “L’indifferenza verso Dio, quella verso il prossimo e quella verso l’ambiente sono tra loro collegate e si alimentano a vicenda; e pertanto si possono contrastare solamente con una risposta che le affronti tutte insieme, cioè con un rinnovato umanesimo, che ricollochi l’essere umano nella sua giusta relazione con il Creatore, con gli altri e con il creato”.