Seoul , giovedì, 22. giugno, 2023 11:00 (ACI Stampa).
Riconciliazione e unità nazionale: il 25 giugno, 70 anni dopo la fine della Guerra di Corea che era cominciata in questo giorno nel 1950 e terminata nel 1953, i vescovi lanciano una giornata di preghiera con questi obiettivi. E, in fondo, la Chiesa è quella che meno di tutti si è rassegnata alla divisione della Corea, e a quello strano confine del 38esimo parallelo, tanto che l’arcivescovo di Seoul è da sempre anche amministratore di Pyongyang, la capitale del Nord, a testimonianza di una sollecitudine apostolica che non ha mai avuto fine.
Così, il 25 giugno, anniversario dell’inizio della guerra, i vescovi di Corea lanciano una Giornata di Preghiera per la Riconciliazione e l’unità nazionale, a cercare di riportare al centro l’anelito di pace e di unità della popolazione coreana. Infine, il 27 luglio, giorno in cui venne siglato l’armistizio, una speciale messa per la pace si terrà nella cattedrale di Myeongdong, sede dell’arcidiocesi di Seoul.
In effetti, nonostante le ostilità “calde” siano terminate, non c’è mai stato un vero trattato di pace, e così le crisi tra le due Coree è rimasta costante.
Il Comitato per la Riconciliazione dei vescovi coreani – nota l’Osservatore Romano – rileva che ormai prende terreno l’idea che solo la forza può mantenere la pace, e così la Corea del Nord continua i test di lancio missilistico, Corea del Sud e Stati Uniti rispondono con esercitazioni militari, mentre da tempo non si parla di una soluzione pacifica.
Tutto sembra fermo ai colloqui di pace del 2018, quando poi a Kaseong, al confine, era stato stabilito un ufficio di collegamento e una linea diretta tra i leader delle due nazioni.
La Chiesa è cominciata a entrare nel lato Nord con varie iniziative umanitarie negli Anni Novanta, utilizzando ad esempio la Caritas di Hong Kong che portava un grande afflusso di aiuti umanitari a Pyongyang e manteneva aperti i canali. Nel 2006, un accordo portò la Caritas della Corea del Sud a prendere la responsabilità della cooperazione umanitaria. Cruciale, in quel tempo, il lavoro dell’allora arcivescovo di Dajeon Lazzaro You Heung-sik, oggi Cardinale e prefetto del Dicastero per i vescovi, che era riuscito a compiere una visita di cinque giorni al Nord.