Berchem , martedì, 20. giugno, 2023 18:00 (ACI Stampa).
150 anni fa nasceva la congregazione monastica di clausura delle Figlie del Cuore di Gesù. Era il 20 giugno del 1873 quando la Beata Maria di Gesù Deluil-Martiny (1841-1884), dietro consiglio del sacerdote gesuita Jean Calage (1805-1888), suo direttore spirituale, fondò questo importante istituto religioso nella città di Berchem, località del Belgio fiammingo, situata alla periferia meridionale di Anversa. Nel 1875 la Deluil-Martiny terminò la stesura delle costituzioni, redatte secondo la regola e la spiritualità di Sant'Ignazio di Loyola. L'istituto riceverà il pontificio decreto di lode il 25 febbraio 1888 per poi vedere la sua approvazione definitiva il 2 febbraio 1902. Le Figlie del Cuore di Gesù sono presenti a Roma, Venezia Lido, a Marsiglia (Francia), a Schwyz (in Svizzera), a Hall Tirolo (Austria) e a Lasinya (Croazia).
AciStampa per poter approfondire il carisma e la storia della congregazione, ha varcato la soglia del piccolo monastero delle Figlie del Cuore di Gesù, a Roma, per incontrare la Madre Superiora, suor Maria Giovanna del Cuore di Gesù.
Madre Maria Giovanna, ci troviamo di fronte al Santissimo Sacramento: potrebbe definirsi, in fondo, proprio l'Eucaristia il principio e il fine di tutta la vostra storia.
E’ proprio così. La nostra fondatrice aveva ben in mente e a cuore, al momento della fondazione della congregazione, che il principio di tutto è solo il Signore che ci invita a una preghiera contemplativa e continua. In una lettera del 14 luglio 1869 - è da sottolineare che precede di quattro anni la fondazione della congregazione stessa - la Beata Maria di Gesù Deluil-Martiny si esprimeva con queste parole: “Afflitti, ripariamo ai piedi degli altari profanati dall’indifferenza e dal sacrilegio. Amiamo anche per coloro che non sanno amare un tale amore. Vegliamo alla porta dei tabernacoli deserti e cerchiamo di essere ostie con Gesù-Ostia!”. Sono parole di una contemporaneità sconvolgente: a distanza di tanti anni dalla fondazione del nostro istituto, forse ancora di più oggi, ci rendiamo conto dell’importanza della nostra missione proprio in un mondo secolarizzato come quello che stiamo vivendo. In questa lettera ci sono presenti due concetti che come del 1869 valgono ancora oggi, se non forse ancor di più.
Quali sono?