Città del Vaticano , lunedì, 19. giugno, 2023 15:30 (ACI Stampa).
Sono nati nel 1823, dalla fusione delle comunità dei Canonici Regolari del Santissimo Salvatore e quella dei Canonici Regolari Lateranensi. Le loro radici, però, affondano in tempi più antichi, almeno al XVI secolo. Al 2020, la Congregazione dei Chierici Regolari del Santissimo Salvatore Lateranense contava 53 case con 194 religiosi, 168 dei quali sacerdoti. E a loro si rivolge Papa Francesco, incontrandoli per il loro secondo secolo di vita, e indicando loro il senso delle radici e della comunità come base da seguire nel loro operato.
I canonici oggi si dedicano all’apostolato pastorale nelle parrocchie e nelle missioni e all’istruzione e all’educazione cristiana della gioventù, e fanno loro capo anche le pie Unioni delle Figlie di Maria.
Il loro abito consiste in una talare bianca con un rocchetto (da cui il nome "rocchettini", con il quale venivano popolarmente indicati) di lino bianco che scende fino a un palmo sotto il ginocchio; la cappa, alla quale è unito un piccolo cappuccio, è nera, aperta sul davanti dal petto in giù. La Congregazione è sottoposta ad un unico abate generale risiedente a Roma.
Papa Francesco ricorda le loro origini, risalenti al tempo in cui la Chiesa “iniziò a promuovere la vita comune dei chierici”, e ricorda le quattro costanti carismatiche della loro storia: preghiera, comunità, uso comune dei beni e spirito di servizio alla Chiesa.
La preghiera, dice il Papa, perché è “l’ossigeno dell’anima”, comunità perché “è essere fratelli (e ancora il Papa sottolinea che il chiacchiericcio “è una peste”), quindi l’uso comune dei beni che è “una cosa saggia sempre, perché “il diavolo entra nelle tasche”. Infine, lo “spirito di servizio alla Chiesa, che invita a non vivere per se stessi, ma per servire”.