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Pellegrinaggio ad Aquisgrana, si torna a venerare le reliquie dopo il covid

Migliaia di pellegrini hanno rinnovato una tradizione iniziata nel Medioevo

L'altare delle reliquie |  | pd
L'altare delle reliquie | pd
Cattedrale di Aquisgrana |  | pd
Cattedrale di Aquisgrana | pd
Il Busto di Carlo Magno |  | pd
Il Busto di Carlo Magno | pd

Come accade da oltre 600 anni, venerdì 9 giugno si aperto ad Aquisgrana il Pellegrinaggio al Santuario. Questa tradizione religiosa si svolge già dai tempi di Carlo Magno, le cui reliquie sono conservate proprio nella cattedrale di Aquisgrana, diocesi dove è venerato come un Santo locale. Lo scopo del pellegrinaggio è venerare quattro reliquie conservate in uno scrigno d’oro che vengono esposte ogni sette anni. A causa della pandemia di Corona virus, tuttavia si è dovuta rispettare una pausa forzata di nove anni.

Secondo quanto narra la storia, Carlo Magno stesso ricevette le reliquie della nascita e della morte di Gesù in dono da Gerusalemme intorno all'anno 800 d.C. Dal 1349, ogni sette anni le reliquie vengono mostrate ai fedeli europei e di tutto il mondo. A questo scopo vengono rimosse dal reliquiario dorato di Maria nella Cattedrale di Aquisgrana per un periodo di dieci giorni.

I pellegrini – 20 mila già nei primi tre giorni ma dovrebbero essere circa 100 mila alla fine dei dieci giorni secondo i calcoli e le attese della Diocesi - non hanno solo adorato le reliquie, ma assistito alle funzioni, partecipato ai momenti di preghiera e al programma culturale con concerti, mostre e offerte per bambini e giovani.

Le quattro reliquie conservate ed esposte all’adorazione fin dal Medioevo sono un vestito di Maria, di lino di colore naturale con due maniche di lunghezza diversa. L'abito è alto 153 cm e largo 132 cm con le maniche distese. Un pannolino di Gesù Bambino, di lana marrone e ruvido, acquistato da Licinia Eudoxia a Gerusalemme intorno al 445. Dopo la temporanea sepoltura della reliquia in una chiesa di Santa Maria a Costantinopoli, il tessuto fu diviso: una parte fu data a Roma e una in dono a Carlo Magno. Il perizoma di lino ruvido e macchiato di sangue indossato da Gesù durante la crocefissione. Il telo, alto 127,5 cm e largo in basso 151 cm, è ripiegato e avvolto da tre nastri di seta rossa. Il sudario funebre macchiato di sangue usato dopo la decapitazione di Giovanni Battista. Sono conservate nel santuario di Maria, che si trova nel coro gotico della Cattedrale di Aquisgrana. Ad Aquisgrana, il telo piegato di 282,2 × 131,5 cm è avvolto in nastri di seta rosa e conservato in teli di seta rosa nel santuario di Maria. Ciascuna delle reliquie infatti è avvolta da un nastro di seta colorato che rappresenta il colore della reliquia.

Venerdì scorso (16 giugno 2023), il presidente della Conferenza episcopale tedesca, il vescovo Georg Bätzing, ha celebrato la Messa per il pellegrinaggio davanti alla Cattedrale di Aquisgrana.

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Il motto del pellegrinaggio di quest'anno al Santuario di Aquisgrana, "Scopritemi" (come appendice alla domanda di Gesù «Voi chi dite che io sia?» in Matteo 16, 15-19), si applica sempre di nuovo, ha detto il vescovo Bätzing. «Dove sono i segni della presenza di Gesù Cristo nel nostro tempo da cui traspare il futuro?», ha chiesto retoricamente il presule durante l’omelia. Per esempio a Francoforte sul Meno, con il lavoro delle Suore di Madre Teresa nel quartiere della stazione ferroviaria, con le persone "della periferia", ha risposto. «La vera preoccupazione di queste Suore è dare a queste persone qualcosa di spirituale oltre al tozzo di pane. Chi si riunisce sa che prima si prega. Non sono tutti cristiani quelli che si riuniscono. Ma sono tutti inquietamente spinti dalla loro dipendenza. E poi, durante la breve preghiera, arriva un momento di dignità. Dio vede ognuna di queste persone. Lo sguardo gentile e il gesto delle suore mettono in gioco Dio in queste circostanze poco dignitose, e questo è più di quanto si possa sperare», ha detto il vescovo Bätzing.

Le reliquie vengono riposte nello scrigno mariano che verrà richiuso con un nuovo lucchetto forgiato per l’occasione.