Roma , sabato, 17. giugno, 2023 10:00 (ACI Stampa).
Nelle ultime settimana sono state tante le diocesi in festa per l’ordinazione di nuovi sacerdoti. Un rito solenne durante il quale il vescovo conferisce all'ordinando il secondo grado dell'ordine sacro. Con esso, quindi, quest'ultimo diviene sacerdote. Ed è sempre un momento di grande gioia per la diocesi che si arricchisce di nuovi presbiteri in un periodo in cui sono in forte calo le vocazioni.
Nella comunità i preti non devono fare tutto né mettersi al centro di tutto, ma che è Cristo “la pietra angolare” e che “il sacerdozio ministeriale è a servizio del sacerdozio battesimale, cioè si prende cura che ciascuno realizzi la sua vocazione”, ha detto l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini che la settimana scorsa ha ordinato in Duomo 15 nuovi sacerdoti: Domenico Alonge, 28 anni; Francesco Baroni, 30 anni, Matteo Biancardi, 27 anni, Riccardo Bombelli, 24 anni; Riccardo Borgonovo, 26 anni; Alessandro Foti, 25 anni; Matteo Garzonio, 30 anni; Gabriele Gerosa, 32 anni; Giovanni Grimoldi, 30 anni; Matteo Lozza, 29 anni; Raffaele Mottadelli, 27 anni; Jacopo Speroni, 28 anni; Alessandro Torretta, 26 anni; Luca Valenti, 26 anni; Marzo Zambon, 25 anni. Certamente pochi per una diocesi, la più grande d’Europa, estesa su un territorio vasto con una popolazione di circa 5milioni e mezzo di abitanti, 1.107 parrocchie.
Oggi i sacerdoti in questa diocesi – di rito ambrosiano – sono 1.694 e si calcola che scenderanno, entro il 2040, a circa mille. Delpini ha invitato i novelli sacerdoti a non abbandonare mai la via di Gesù: “Non conta essere tanti o essere pochi: conta essere con Gesù, seguire lui, percorrere la sua via. Non conta essere potenti o fragili, essere applauditi da tutti o guardati con una specie di commiserazione e di disprezzo, non conta disporre di molte risorse o essere in miseria, conta solo praticare lo stile del Signore. È Gesù la nostra pace e senza di lui non possiamo fare niente. Non potete fare niente neppure voi che oggi diventate preti, così bravi, così preparati, così attesi”.
Quattro i sacerdoti ordinati a Cremona dal vescovo Antonio Napolioni. Si tratta di don Andrea Bani, 26 anni; don Claudio Mario Bressani, 40 anni; don Alex Malfasi, 29 anni e don Jacopo Mariotti di 25 anni. Una solenne celebrazione che ha visto la presenza di ben 5 vescovi: oltre a Napolioni, l’emerito di Cremona Dante Lafranconi e i vescovi di origine cremonese Enrico Trevisi, vescovo di Trieste, Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e l’amministratore apostolico di Lugano Alain de Raemy. “Siamo in festa perché siamo una Chiesa benedetta, non nei numeri ma nella comunione”, ha detto il presule: “è questa la vera gioia dei credenti: non i successi o i legami privati, ma la comunione divina ed ecclesiale, eucaristica e fraterna”. Quattro i sacerdoti anche per la diocesi di Como guidata dal card. Oscar Cantoni. Si tratta di don Alessio Cifani, don Tommaso Daminato, don Roberto Stimamiglio, don Simone Tettamanti. “Un intenso clima di festa, di gioia e di pace caratterizza questa nostra assemblea, dal momento che il dono del Signore di nuovi presbiteri coinvolge, rallegra e consola tutta la nostra santa Chiesa di Como.
È un segno di fedeltà e di benevolenza da parte del Signore Gesù nei nostri confronti, ma insieme è anche espressione dei discepoli che rispondono generosamente alla sua chiamata donando la vita”, ha detto nell’omelia il porporato: “la fantasia e la creatività dello Spirito sono inesauribili e noi abbiamo il compito di scoprire ciò che Egli continuamente suscita nel cuore dei credenti in vista della nuova evangelizzazione. Si tratta di andare in cerca di chi, per motivi diversi, si è allontanato dalla fede, spesso perché deluso dai nostri comportamenti, di offrire motivi di speranza e di vita a quanti vogliono ricominciare a credere, ma è pure necessario rivitalizzare la fede dei cristiani, per i quali il Vangelo è spesso insignificante, sia di quelli che, pur rimanendo nella Chiesa, non hanno modo di approfondire le ragioni essenziali della fede e dello stile di vita cristiano, mentre si sono lasciati influenzare dalla mentalità per lo più pagana della società”.