Torino , mercoledì, 14. giugno, 2023 14:00 (ACI Stampa).
Lunedì 12 giugno alle ore 23.19 (ora italiana) dalla base di lancio di Vandemberg in California, a bordo di un razzo, è iniziato il progetto ‘Spei Satelles’: un CubeSat costruito dal Politecnico di Torino ed operato dall’Agenzia Spaziale Italiana, che è entrato in orbita per portare un messaggio di speranza e pace custodito in un nanobook realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Due i compiti principali: far volare nello spazio, trasformato in nanobook, il libro di papa Francesco ‘Perché avete paura? Non avete ancora fede?’, e trasmettere ogni due minuti messaggi pontifici che tutti i radioamatori del mondo potranno captare sulla frequenza di 437,5 MH.
L’iniziativa, promossa dal Dicastero della Comunicazione della Santa Sede, si ricollega al messaggio di papa Francesco avvenuto il 27 marzo 2020 con la ‘Statio Orbis’ in piazza san Pietro. Quella preghiera è divenuta una icona di speranza che continua il suo viaggio e che continua a chiamare all’azione gli abitanti del pianeta. Per significare questo impegno comune, camminando insieme al papa, chi lo desidera potrà partecipare al viaggio di ‘Spei Satelles’ e farsi portatore di speranza e pace iscrivendo il proprio nome sul sito www.speisatelles.org.
Nel terzo anniversario della ‘Statio Orbis’ e nel decimo anniversario del pontificato di papa Francesco, il Dicastero per la Comunicazione, ha lavorato con soggetti tra loro molto diversi per lanciare, insieme, un rinnovato segno di speranza; a partire da quel primo seme. E’ nato così un progetto, coordinato dal segretario del Dicastero per la Comunicazione, mons. Lucio Adrian Ruiz, che ha coinvolto il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Il Politecnico di Torino, l’Instituto para el Diálogo Global y la Cultura del Encuentro – IDGCE, l’Istituto Universitario Salesiano Venezia – IUSVE e l’Apostolato Digitale dell’arcidiocesi di Torino: la missione spaziale ‘Spei Satelles’.
Per mettere in orbita, come segno e profezia di speranza, questo micro-manufatto, l’Agenzia Spaziale Italiana ed il Politecnico di Torino hanno lavorato poi in stretta sinergia. I giovani dell’Ateneo torinese, guidati dalla prof. sa Sabrina Corpino, hanno progettato e costruito a tempo di record un CubeSat 3U SpeiSat che potesse ospitare e custodire il nanobook. L’Agenzia Spaziale Italiana guidata dall’ing. Giorgio Saccoccia ha reso possibile il suo sviluppo, il lancio e la messa in orbita bassa terrestre (Low Earth Orbit-LEO) ad un’altitudine di circa 525 Km.