Macerata , martedì, 13. giugno, 2023 18:00 (ACI Stampa).
“Illustrissimi Presidenti, decine di migliaia di giovani accompagnati da adulti, provenienti da tutta Italia e da vari paesi esteri, hanno partecipato al 45° Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, camminando tutta la notte in preghiera per circa trenta chilometri. A conclusione di questo gesto osano rivolgervi questo appello”: così inizia la lettera che i promotori del 45^ pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto hanno letto domenica mattina davanti a circa 60.000 pellegrini, indirizzata ai presidenti dell’Ucraina, Volodymyr Zelens’kyj, e della Russia, Vladimir Putin.
Un appello che ribadisce la speranza nella pace, perché nella ‘casa’della Madonna nulla è impossibile se si percorrono ‘sentieri nuovi’: “Camminare tutta la notte è un gesto in apparenza inutile davanti alle proporzioni di quanto sta accadendo in Ucraina. Ma abbiamo imparato che nel cuore dell’uomo c’è sempre la possibilità di trovare nuove strade. Papa Francesco ci esorta: ‘non ci trattenga il timore di sbagliare e la paura di percorrere sentieri nuovi’. Il sentiero del pentimento per l’ingiustizia commessa e il sentiero del perdono per l’ingiustizia subita. Abbiamo camminato tenendo nel cuore l’iniziativa del Santo Padre, che ha inviato il Card. Matteo Zuppi come pellegrino di speranza e osiamo credere che Lei, Presidente Putin, e Lei, Presidente Zelens’kyj, possiate, come Mosè, aprire una nuova strada nel Mar Rosso, che faccia passare il popolo all’asciutto”.
Appello scaturito nella sera precedente a Macerata dalla video testimonianza di mons. Paolo Pezzi, arcivescovo metropolita della Madre di Dio a Mosca: “In questa circostanza, che è molto dolorosa, per certi versi tragica desidero farmi pellegrino di pace e chiedere a voi di pregare per la pace perché la pace di Cristo si distenda innanzitutto nei cuori e poi nelle famiglie nelle nazioni e tra i popoli. Domandiamo con insistenza la conversione del cuore perché è la condizione necessaria affinché nei nostri cuori, e perciò nelle nostre comunità, regni la pace… La Chiesa nei primi secoli si chiamava infatti ‘Comunione e Pace’. Ecco, siate pellegrini attivi di questo processo sinodale. Che Dio vi accompagni”.
La domanda fondamentale (‘Chi cerchi?’) è risuonata forte a Loreto dalle parole del card. Angelo de Donatis, vicario generale del papa per la diocesi di Roma, che ha ripreso le parole rivolte ai giovani durante la Giornata Mondiale della Gioventù nel 2000: “Anche nella casa di Loreto è stato pronunciato il nome di Maria. Lei ha risposto; ha detto di sì e Dio si è fatto piccolo. Terminando il nostro cammino qui a Loreto, contempliamo Dio che nel dire il mio nome si fa piccolo, come si fa piccolo nel pane eucaristico. Da piccolo, in noi piccoli, riprende la strada con noi ed in noi, perché non smettiamo di sognare in grande e di compiere opere grandi”.
Mentre nello stadio maceratese, che ha accolto i pellegrini con la riproposta dei video dell’intervento di mons. Luigi Giussani e dell’omelia di papa Giovanni Paolo II a 30 anni dalla loro presenza al pellegrinaggio, il card. De Donatis è stato ‘colpito’ da ‘questa tradizione popolare ormai consolidata, con le sue radici lontane’: “Primo: quando si cerca, siamo invitati a ricordare. Secondo: se si cerca insieme ad altri è più semplice trovare. Terzo: chi cerca veramente, trova sempre qualcosa più grande di ciò che si aspetta”.