Macerata , venerdì, 9. giugno, 2023 9:00 (ACI Stampa).
“Chi cerchi, non che cosa cerchi, perché le cose non bastano per vivere; per vivere occorre il Dio dell’amore… Il bisogno di questo Chi, la ricerca di un amore che dura per sempre, la domanda sul senso della vita, sul dolore, sul tradimento, sulla solitudine. Sono inquietudini di fronte alle quali non bastano ricette e precetti; occorre camminare, occorre camminare insieme, farsi compagni di viaggio... Lo stile di Gesù non è tanto quello di dare risposte ma di fare domande, domande che provocano la vita”.
Da questo discorso di papa Francesco ai partecipanti all’incontro internazionale ‘La Chiesa in uscita. Ricezione e prospettive di Evangelii Gaudiun’, svoltosi in Vaticano nel 2019, prende spunto il tema, ‘Chi cerchi?’, del 45^ pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto, che si svolge sabato 10 giugno, per testimoniare un avvenimento, con la celebrazione eucaristica presieduta dal card. Angelo De Donatis, vicario di papa Francesco per la diocesi di Roma,:
“Da 45 anni siamo testimoni di questo avvenimento: migliaia di persone si muovono da ogni parte d’Italia e dall’estero e si ritrovano per compiere un impegnativo pellegrinaggio notturno da Macerata a Loreto. E’ impossibile abituarsi a questo spettacolo che si ripete e che si è progressivamente diffuso per una misteriosa attrattiva, più forte della fatica”.
Tale domanda è alla radice del cristianesimo, perché è la domanda che Gesù risorto porge a Maria Maddalena: “Lungo la notte, tuttavia, la domanda particolare di ciascuno si approfondisce. ‘Il nostro sguardo cerca un Volto nella notte’, come recita un inno delle lodi, cioè cerca l’unico Volto che possa fare veramente compagnia al bisogno che è il fondo di tutti i bisogni. Il titolo di quest’anno sottolinea che prima di ogni preoccupazione organizzativa occorre guardare con lealtà in faccia la domanda che Gesù rivolge a Maria Maddalena il mattino di Pasqua: Chi cerchi?”.
Per comprendere meglio le ‘ragioni’ del pellegrinaggio abbiamo chiesto al vescovo emerito della diocesi di Fabriano-Matelica e ‘motore’ instancabile di questo ‘cammino notturno’, mons. Giancarlo Vecerrica, di spiegarci il motivo per cui il tema di quest’anno è una domanda: “Nella mia vita ho trovato che il metodo migliore per conoscere e vivere bene è tenere vive le domande, perché così le risposte diventano più personali, più coinvolgenti e più appassionate. Niebuhr, citato spesso da don Giussani, dice: ‘Niente è tanto incomprensibile come la risposta a una domanda che non si pone’.