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San Giovanni XXIII e l’attenzione ai diritti della persona

Eletto Romano Pontefice nel 1958, morì il 3 giugno 1963. E' stato canonizzato nel 2014

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Il 3 giugno del 1963 spirava Papa Giovanni XXIII. Santo, pontefice, vescovo: il suo messaggio è stato vasto ed attento alla società in continua evoluzione.

Nato in una religiosa famiglia del bergamasco ed ordinato sacerdote nel 1904, già dai primi anni di ministero l’attenzione ai diritti della Chiesa e della persona è parte del proprio modo di diffondere il vangelo.

Cappellano durante la Prima guerra mondiale è vicino ai soldati prestando il sostegno e la forza necessaria in quel frangente.

Dopo esser stato segretario di monsignor Radini Tedeschi, Vescovo di Bergamo, da cui apprende il metodo pastorale attento alle dinamiche sociali, è inviato a prestare servizio come diplomatico.

Nel corso della lunga carriera è parte del proprio modo di essere attento lettore del vangelo.

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La persona e quei diritti, descritti nel secondo articolo della Carta costituzionale italiana, risuonano nella sua enciclica Pacem in terris quali inalienabili e correlati ai diritti umani.  

Nel documento del 1962 si legge: ”in una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili”.

Scorrendo la biografia di monsignor Roncalli, al servizio della Sede Apostolica in Bulgaria, ad Istanbul e dal 1944 a Parigi l’impegno per la pace e la promozione umana sono la base del proprio apostolato e della rappresentanza della Sede Apostolica, come organismo di diritto internazionale.

In tali contesti rafforza i rapporti fra le parti sociali e contribuisce alla formazione di un clero spiritualmente e culturalmente preparato. Tutela con apposite misure i diritti del Popolo di Dio affidato alle proprie cure di pastore.

In virtù del proprio servizio diplomatico riesce a salvare molti ebrei sia in Turchia che in Francia.

Eletto Pontefice nel 1958 la vicinanza ai piccoli ed ai sofferenti è parte del proprio modo di indirizzare e guidare l’azione apostolica: la visita all’ospedale romano del Bambino Gesù, quella al carcere di Regina Coeli, ed alle parrocchie romane ne sono une esempio.

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Fu un padre buono e premuroso, guardò in avanti seppur legato alla tradizione ma con lungimiranza e amore al prossimo.

Nella stessa Pacem in Terris, in relazione ai diritti della persona, ha modo di osservare: “I diritti naturali testé ricordati sono indissolubilmente congiunti, nella stessa persona che ne è il soggetto, con altrettanti rispettivi doveri; e hanno entrambi nella legge naturale, che li conferisce o che li impone, la loro radice, il loro alimento, la loro forza indistruttibile. Il diritto, ad esempio, di ogni essere umano all’esistenza è connesso con il suo dovere di conservarsi in vita; il diritto ad un dignitoso tenore di vita con il dovere di vivere dignitosamente; e il diritto alla libertà nella ricerca del vero è congiunto con il dovere di cercare la verità, in vista di una conoscenza della medesima sempre più vasta e profonda”.

Un indissolubile legame fra diritti e doveri è parte di quel lavoro per la promozione di una società migliore e sempre più ispirata ai principi cattolici. Canonizzato da Papa Francesco il 27 aprile 2014, la sua testimonianza è segno di amore al vangelo ed alla collettività di tutti i tempi.