Roma , sabato, 3. giugno, 2023 10:00 (ACI Stampa).
Gli studenti di ogni ordine e grado delle scuole italiane preparano le loro vacanze dopo un anno di lavoro intenso. La prossima settimana è prevista, infatti, la chiusura dell’anno scolastico: ancora qualche settimana, invece, per chi dovrà affrontare gli esami finali della scuola secondaria di primo grado e quelli che dovranno sostenere gli Esami di Maturità. In questi giorni gli studenti stanno ricevendo anche alcuni messaggi da parte dei vescovi mentre gli uffici della pastorale scolastica e universitaria stanno promuovendo iniziative culturali nei propri territori.
“Molti di voi stanno concludendo un ciclo di scuola o di Università, e poi dovranno inserirsi nel mondo del lavoro o fare scelte vocazionali. La festa di Pentecoste ci ricorda che scegliere non è facile, o quanto meno non è automatico”, ha scritto il vescovo di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi, in una lettera ai giovani aggiungendo che molti “vorrebbero evitare di scegliere affidandosi al caso o alla lotteria. Dobbiamo invece aprici alla novità! La novità della vita è sintesi di preparazione e di partecipazione e non pura casualità”. Ai giovani che dovranno costruire il proprio futuro, il vescovo ricorda che essere “sapienti e intelligenti non è sinonimo di superiorità che talvolta si manifesta in forme di presunzione. È invece la via per essere umili e semplici costruttori”: “avere progetti non significa possedere la certezza che tutto andrà bene! È invece la gioia di saper affrontare le situazioni con speranza. Ma ciò richiede sapienza e intelligenza. Sono i doni dello Spirito Santo, di cui ha bisogno l’umanità che deve vivere non nell’utopia, ma nella realtà della vita, come ci ricorda spesso papa Francesco”.
Il vescovo di San Marco-Argentano-Scalea, Stefano Rega, in prossimità della conclusione dell’anno scolastico, si è rivolto, con un messaggio, ai dirigenti scolastici, ai docenti, ai collaboratori scolastici e agli alunni di ogni ordine e grado delle scuole nel territorio sottolineando l’importanza dell’educazione in questo contesto storico, in cui “la cura delle nuove generazioni diventa un imperativo”. La scuola, secondo il vescovo, è il luogo in cui si costruisce il futuro della società, ponendo al centro l'attenzione e la dedizione alla persona, sia a livello individuale che collettivo. Poi la gratitudine agli insegnanti, riconoscendo il loro prezioso servizio per la crescita delle nuove generazioni sottolineando che il loro esempio e l’impegno sono fondamentali per la formazione degli alunni. Grazie al loro lavoro, le famiglie possono consolidarsi in una crescita armoniosa, il tessuto sociale si rafforza e il futuro si arricchisce. Citando Don Lorenzo Milani, mons. Rega ricorda che l'insegnante deve essere un profeta capace di scrutare i segni dei tempi e di percepire dalle menti dei ragazzi le cose belle che diventeranno più chiare in futuro. Il presule rivolge un affettuoso saluto e ringraziamento anche ai collaboratori scolastici, sottolineando l'importanza del loro prezioso servizio nella tutela degli ambienti educativi.
Ai piccoli dell'asilo nido gli auguri per una crescita felice. Agli alunni e studenti delle scuole elementari, medie e superiori, affetto e vicinanza, augurando loro di mettere a frutto i doni e i carismi che Dio ha loro affidato, affinché possano servire un giorno la società. E l’incoraggiamento ad affrontare l'impegno nello studio e la fatica con passione e fiducia, coltivando relazioni mature con i compagni, con docilità verso gli insegnanti. E l’invito a “non perdere mai la speranza di realizzare i propri sogni e a impegnarsi nel coltivare desideri di bene.” In modo particolare, il vescovo calabrese invia un pensiero di sostegno agli studenti che si preparano per gli esami di maturità che sono le prove più impegnative prima di quelle universitarie.
Nella diocesi di Albano, alle porte di Roma, venerdì prossimo l’incontro promosso dalla Pastorale Universitaria sul tema “conTEsto. La scelta di essere”. Il vescovo Vincenzo Viva incontrerà gli studenti universitari, coloro che inizieranno l’università, i docenti e tutti coloro che frequentano l’ambiente universitario. “Il nome ‘conTEsto’ - spiegano i promotori - si presta a più interpretazioni strettamente legate fra loro. Un primo aspetto ci invita a essere attenti e sensibili alla circostanza e alla realtà in cui siamo inseriti, mentre un secondo ci invita a muoverci verso l’altra persona che condivide con noi la medesima circostanza e il medesimo tempo”. Un terzo aspetto invita a “contestare” tutto ciò che porta divisione, competizione, sfruttamento e inimicizia, mentre un ultimo aspetto invita a “dedicare tutti i nostri sforzi, la nostra ricerca e il nostro studio a incontrare e abbracciare il volto unico e autentico del fondamento ultimo della vita e della realtà tutta”.