Città del Vaticano , lunedì, 14. dicembre, 2015 15:48 (ACI Stampa).
Il percorso di pace e di riconciliazione e i risultati della Conferenza di Parigi sono stati al centro dei colloqui tra Maithripala Sirisena, presidente dello Sri Lanka, e Papa Francesco. Venti minuti di incontro, seguito poi dal consueto passaggio in Segreteria di Stato con il Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato, e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” della Santa Sede. Incontri in cui il processo di pace e riconciliazione dello Sri Lanka hanno avuto di certo una parte preponderante.
Anche perché nei tavoli della riconciliazione è molto coinvolta la Chiesa cattolica. Papa Francesco, in visita nel Paese a gennaio del 2015, aveva molto incoraggiato il dialogo tra le parti, un conflitto strisciante che colpisce lo Sri Lanka dagli Anni Cinquanta.
È nel 1956 che si sono riscontrate le prime divisioni tra tamil e cingalesi nello Sri Lanka. La maggioranza cingalese impose la propria lingua, e questo portò all’espulsione dei tamil degli incarichi pubblici e alla “fuga” della stessa minoranza in alcune province del Nord e dell’Est. Per decenni subirono discriminazioni, culminate nel massacro di circa 100 mila tamil nel 1983. Nacque poi la formazione delle tigri tamil, il Paese sprofondò in un conflitto anche molto cruento, finché nel 2009 il governo intervenne militarmente nelle province tamil. La guerra è finita, ma la pace è ancora lontana, e la Chiesa cattolica, composta da srilankesi sia di etnia tamil che cingalese, è impegnata in prima linea nell'opera di pacificazione.
È per questo motivo che Papa Francesco ha regalato a Sirisena il “medaglione della pace”. “Ho pensato a lei, perché sta mettendo pace nel suo Paese, supera le divisioni”, ha detto il Papa al presidente, vestito nel tradizionale sari bianco e accompagnato dalla moglie e dalle due figlie.
Papa Francesco ha anche ricordato l’accoglienza ricevuta a Colombo: ad aspettarlo all’aeroporto c’erano ben 40 elefanti bardati, ha ricordato oggi, ringraziando la delegazione che accompagnava il presidente.