Città del Vaticano , sabato, 20. maggio, 2023 12:30 (ACI Stampa).
“La scelta di Hiroshima come luogo dell’incontro è particolarmente significativa alla luce della continua minaccia del ricorso ad armi nucleari”. Lo scrive il Papa nel messaggio inviato al vescovo di Hiroshima, Monsignor Alexis Mitsuru Shirahama, in occasione del vertice del G7 che si sta svolgendo nella città giapponese.
Il G7 è la riunione che ciclicamente vede riuniti i leaders di Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia e Giappone. Presenti ai lavori anche i rappresentanti dell’Unione Europea. Sul tavolo di questo vertice le questioni più delicate di politica internazionale, in particolare la guerra in Ucraina e i rapporti con la Repubblica Popolare Cinese, ma anche le questioni climatiche.
Nel suo messaggio il Pontefice ricorda che “l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. Gli eventi degli ultimi anni hanno reso evidente che solo insieme, in fratellanza e solidarietà, la nostra famiglia umana può cercare di curare le ferite e costruire un mondo giusto e pacifico”.
Francesco sottolinea che oggi “la ricerca della pace è strettamente collegata al bisogno di sicurezza e alla riflessione sui mezzi più efficaci per garantirla. Tale riflessione deve necessariamente tenere in considerazione il fatto che la sicurezza globale deve essere integrale, capace di abbracciare questioni come l’accesso a cibo e acqua, il rispetto dell’ambiente, l’assistenza sanitaria, le fonti energetiche e la equa distribuzione dei beni del mondo. Un concetto integrale di sicurezza può servire a rinsaldare il multilateralismo e la cooperazione internazionale tra attori governativi e non governativi, sulla base della profonda interconnessione tra tali questioni, la quale rende necessario adottare, insieme, un approccio di cooperazione multilaterale responsabile”.
Concludendo Papa Francesco torna a condannare le armi nucleari, inadeguate “per rispondere in modo efficace alle grandi minacce odierne alla pace e per garantire la sicurezza nazionale e internazionale. Basta considerare l’impatto umanitario e ambientale catastrofico che risulterebbe dall’uso di armi nucleari, come anche lo spreco a la cattiva destinazione di risorse umane ed economiche che la loro produzione comporta. Né dobbiamo sottovalutare gli effetti del persistente clima di paura e sospetto generato dal mero possesso delle stesse, che compromette la crescita di un clima di fiducia reciproca e di dialogo. In tale contesto, le armi nucleari e le altre armi di distruzione di massa rappresentano un moltiplicatore di rischio che dà solo un'illusione di pace”.