Gerusalemme , lunedì, 15. maggio, 2023 18:00 (ACI Stampa).
Qualcuno li paragona alle Guardie svizzere pontificie, altri immaginano che siano religiosi, altri ancora che siano figuranti per una processione. Ma chi sono i Kawas? A vederli non è facile capire. Chi è stato a Gerusalemme specialmente durante la Settimana Santa quando con un bastone in mano aprono le processioni dei riti dei francescani.
Il mensile Terra santa della Custodia francescana in edizione Francese qualche tempo fa ha intervistato i Kawas più anziani. Shibly Abusada è un kawas da 25 anni. Il suo abito a sbuffo blu e broccato d'oro, è solo una parte della sua memoria che è un archivio che risale all'Impero Ottomano. “Tra il XVII e il XX secolo, i kawas erano guardie del corpo incaricate della protezione di consoli, ambasciatori e altri diplomatici europei di passaggio in Palestina, ma anche in Egitto, Siria o Libano. Alla caduta dell'Impero, hanno continuato a lavorare con le Chiese”. Oggi sono dodici
Al servizio delle tre principali Chiese di Gerusalemme: la greco-ortodossa, la Latina e gli Armeni.
In arabo, il termine kawas significa “arciere” e l'impero ottomano li utilizzava al servizio dei dignitari. Gérard Pélissié du Rausas, direttore della scuola francese di diritto al Cairo, in un libro del 1911 intitolato Le régime des Capitulations dans l'Empire ottoman racconta un po' la loro storia.
Così riporta la rivista Terre Sainte: "Il rinnovo delle Capitolazioni, nel 1740, permise alla Francia di appropriarsi di un diritto precedentemente riservato alle autorità ottomane: il reclutamento dei suoi kawas. Fino ad allora erano imposti dalla Sublime Porta che li sceglieva tra i giannizzeri, soldati d'élite della fanteria turca appartenenti alla guardia del sultano. Il consolato francese preferisce reclutarli tra la popolazione locale. La funzione è quindi accompagnata da uno status particolare: la Francia offre ai suoi “protetti” esenzioni da imposte o dazi doganali".