Tolentino , lunedì, 15. maggio, 2023 9:00 (ACI Stampa).
Padre Gabriele Pedicino è da poco parroco della basilica ‘Santa Maria dei Miracoli’ di Andria dopo 19 anni vissuti nella basilica di san Nicola da Tolentino come priore del convento di san Nicola. Ora racconta la storia del Santuario Madonna dei Miracoli di Andria. Intanto perché si chiama così?
“Ha questo nome, perché nel 1576 è stato trovato in una grotta, abitata in realtà dai briganti che si nascondevano lì per fuggire alle autorità, è stata ritrovata questa immagine della Madonna, da subito acclamata da molti come miracolosa, perché sono accorsi, malati ed infermi, in quella grotta a pregare quell’immagine, ricevendo miracoli e guarigioni. Nel 1855 Andria si salvò sia dal colera che aveva colpito la Puglia, sia dalla distruzione dei vigneti per una malattia parassitaria della pianta. Questo venne ritenuto un secondo miracolo e due corone d’oro furono poste sul capo della Madonna e del Bambino. Sul seno della Vergine venne inoltre posta una rosa d’oro offerta dal re, anch’egli devoto della Vergine, con una cerimonia che si tenne il 3 maggio del 1857. Nello stesso anno il vescovo Longobardi ritenne che la Madonna avesse salvato Andria da un terremoto e la Madonna dei Miracoli venne dichiarata compatrona della città insieme a San Riccardo d'Andria”.
Domenica 30 aprile la Chiesa ha celebrato la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: come ha scoperto il ‘primato’ di Dio, di cui ha scritto papa Francesco nel messaggio per questa giornata?
“Se mi chiedi chi è Dio, non saprei dirlo, però posso raccontare quello che Dio fa. Nella mia vita ho scoperto il ‘primato’ di Dio, vedendo come operava e quello che mi faceva, ogni volta che mi affidavo a Lui. Ho scoperto veramente che ha il primato ed è un primato che salva ed è un primato che veramente ‘risolve’ la vita e te la realizza e te la rende completa”.
Allora, partendo dalla sua esperienza di vita, perché la vocazione è missione?