Città del Vaticano , giovedì, 11. maggio, 2023 17:00 (ACI Stampa).
"Se le regole dei rapporti internazionali hanno limitato l’uso della forza e il superamento del sottosviluppo che è uno degli obiettivi dell’azione internazionale, il desiderio di potenza è ancora, purtroppo, criterio di giudizio ed elemento di attività nei rapporti tra gli Stati".
E' quanto scrive Papa Francesco nel messaggio inviato ai partecipanti al Convegno internazionale "Pace tra le genti. A 60 anni dalla Pacem in Terris" promosso dalla Pontificia Università Lateranense e dal Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale.
Il Papa rilegge la enciclica che ci insegna "come edificare la pace significhi, anzitutto, l’impegno a strutturare una politica ispirata a valori autenticamente umani che l’Enciclica riassume nella verità, nella giustizia, nell’amore e nella libertà".
Un insegnamento che il mondo non ha imparato. "In questo momento- scrive il Papa- l’aumento di risorse economiche per gli armamenti è ritornato ad essere strumento delle relazioni tra gli Stati, mostrando che la pace è possibile e realizzabile solo se fondata su un equilibrio del loro possesso".
La proposta del Papa è "una profonda riforma delle strutture multilaterali che gli Stati hanno creato per gestire la sicurezza e garantire la pace, ma che sono ormai prive della libertà e della possibilità di azione. Non basta che esse proclamino la pace se non sono dotate della capacità autonoma di promuovere e attuare azioni concrete, poiché rischiano di non essere a servizio del bene comune, ma solo strumenti di parte".