Città del Vaticano , martedì, 9. maggio, 2023 12:30 (ACI Stampa).
“Nella Vergine Maria, la naturale intuizione femminile viene esaltata dalla sua singolarissima unione con Dio nella preghiera. Per questo, leggendo il Vangelo, notiamo che ella sembra qualche volta scomparire, per poi riaffiorare nei momenti cruciali: Maria è aperta alla voce di Dio che guida il suo cuore, che guida i suoi passi là dove c’è bisogno della sua presenza. Presenza silenziosa di madre e di discepola”.
Da questa riflessione di Papa Francesco nell’udienza generale di mercoledì 18 novembre di tre anni fa, ad inizio di questo mese alla direttrice del Comitato direttivo dell’Osservatorio per le apparizioni e i fenomeni mistici legati alla figura della Vergine Maria nel mondo, istituito presso la Pontificia Academia Mariana Internationalis (PAMI), suor Giuseppina Daniela Del Gaudio, docente di ecclesiologia e mariologia presso vari Atenei Pontifici (PUA, PUSC, APRA, Seraphicum) ed autrice di molti libri, tra cui ‘Maria, donna in relazione’ e ‘Le più belle icone mariane’, abbiamo chiesto di spiegarci il motivo per cui la Chiesa ha dedicato un mese alla Madonna:
“La Chiesa non ha dedicato un mese alla Madonna. Liturgicamente il periodo più rilevante per la Vergine Maria è l’Avvento. Ma è stata la devozione popolare a consacrare il mese di maggio a Maria. Quindi il mese di maggio è una devozione popolare che nasce intorno al XVI secolo, specialmente a Roma, con san Filippo Neri, o con i Gesuiti”.
Perché Maria è una donna in ‘relazione’?
“La Vergine Maria è entrata in relazione particolare con la Trinità, come figlia prediletta del Padre, da cui è stata scelta per essere la madre del Verbo incarnato, Gesù, e come sposa dello Spirito Santo, di cui è anche tempio purissimo, perché per mezzo dello Spirito Santo ha concepito il Figlio nel suo grembo. Questa speciale relazione è modello della nostra relazionalità con Dio. Sull’esempio di Maria anche noi siamo chiamati a riscoprire la figliolanza divina, perché siamo diventati anche tempio dello Spirito, e, come dice Gesù stesso nel Vangelo, se facciamo la volontà del Padre, siamo madri, fratelli o sorelle sue”.