Città del Vaticano , venerdì, 5. maggio, 2023 13:05 (ACI Stampa).
Papa Francesco era stato ad Asti il 19 e 20 novembre, per celebrare il 90esimo compleanno di una sua cugina e per trascorrere un giorno e mezzo in quelle che sono state le terre della sua famiglia, prima di emigrare per l’Argentina. Oggi, la diocesi di Asti ha portato 400 pellegrini dal Papa, per ringraziare di quei momenti. E a loro, il Papa dice: “Quella giornata e mezza che ho passato tra voi per me è stata una consolazione”.
Papa Francesco ricorda quei momenti, li definisce come “un momento di famiglia in senso ampio”. Perché si tratta, dice, della “famiglia di origine, le radici, gli incontri con i miei parenti”. Ma anche la “famiglia della Chiesa, la celebrazione nella Cattedrale, con la partecipazione di tutto il popolo di Dio”. E infine la famiglia “della comunità civile, la collaborazione con le Autorità, la presenza della gente”.
Il Papa dice di aver vissuto un calore umano che “non è stato solo una emozione”, e per questo decide di soffermarsi sul senso della famiglia, perché “è una realtà che è tanto cambiata, e sta cambiando, eppure la famiglia rimane un valore-chiave”.
Papa Francesco ricorda che è stato proprio a Gesù Cristo a creare “la vera rivoluzione della famiglia”, che lui ha rinnovato e trasformato, e lo dice il Vangelo – spiega il Papa – quando racconta che i discepoli si avvicinano a lui per dire che sua madre e i suoi parenti lo cercano e lui invece, guardando chi lo ascolta, esclama: “ecco mia madre e i miei fratelli”.
Da qui nasce “un nuovo modo di vivere la famiglia”, perché il chiamarsi fratelli e sorelle è “una realtà nuova generata da Gesù Cristo”, che fa sì il legame più forte non sia più “quello del sangue, ma l’amore di Cristo”, in quanto è il suo amore che “trasforma la famiglia, la libera dalle dinamiche dell’egoismo, che derivano della condizione umana e dal peccato, la libera e la arricchisce di un legame nuovo, ancora più forte ma libero, non dominato dagli interessi e dalle convenzioni della parentela, ma animato dalla gratitudine, dalla riconoscenza, dal servizio reciproco”.