Cracovia , giovedì, 4. maggio, 2023 12:30 (ACI Stampa).
Il 19 marzo 1998, nella solennità di San Giuseppe, Giovanni Paolo II celebrò una Messa che ebbe un particolare significato. Il motivo lo spiegò lui stesso: “Quest’anno ho scelto la solennità di San Giuseppe per l’ordinazione episcopale di tre presbiteri, ai quali sono particolarmente legato per il singolare servizio alla Santa Sede ed alla mia persona da essi svolto. Essi sono: monsignor James Harvey, mons. Stanislaw Dziwisz e mons. Piero Marini”. Da quella Messa sono passati 25 anni. Il 19 marzo 2023 i tre prelati hanno voluto ricordare la loro ordinazione episcopale con una Messa solenne di ringraziamento nella stessa Basilica vaticana, presso il monumentale altare della Cattedra.
Ma il 25° anniversario della consacrazione episcopale del card. Stanisław Dziwisz si è festeggiato anche a Cracovia, nel santuario di S. Giovanni Paolo II. Il 30 aprile, nella domenica del Buon Pastore si è celebrata una solenne Santa Messa con la partecipazione del card. Kazimierz Nycz, arcivescovi: Józef Guzdek, Grzegorz Ryś, Marek Jędraszewski, nonché altri arcivescovi e vescovi della Polonia e dell'estero, tra cui l'arcivescovo Jan Babjak dalla Slovacchia e l'arcivescovo Renato Boccardo dall'Italia.
All'inizio è stato letto il telegramma del Santo Padre Francesco. "Accompagniamo con affetto il nostro venerabile fratello Stanisław Cardinale Dziwisz, Arcivescovo emerito di Cracovia, che nella solennità di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria celebra il giubileo d'argento dell'Episcopato, ricordando la sua fedeltà e la costanza nel ministero diligentemente svolto non soltanto per il Sommo Pontefice san Giovanni Paolo II, nostro predecessore, ma anche per il miglior bene della Sede Apostolica e per la salvezza delle anime umane, in special modo della comunità di Cracovia”.
Rivolgendosi al card. Dziwisz, attuale arcivescovo di Cracovia mons. Jedraszewski ha spiegato che san Giovanni Paolo II il Grande, chiamando il suo segretario nel gruppo dei successori degli Apostoli, gli ha suggerito personalmente il motto vescovile: “Sursum corda” (In alto i vostri cuori). “Poiché Cristo chiama i suoi discepoli a seguirlo, san Paolo fa notare che questa sequela di Cristo esige dai cristiani una costante tensione verso l'alto: ‘Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dov'è Cristo, seduto alla destra di Dio. Cercate ciò che è in alto, non ciò che è in terra’” – ha continuato mons. Jedraszewski che, successivamente rivolgendosi al card. Dziwisz, ha detto: “Nel suo attuale percorso di vita, per molti anni, anche per diversi decenni, lei è stato in qualche modo trascinato ‘verso l'alto’ (sursum) dalla sua stessa presenza nella beata ‘ombra di Pietro’, di san Giovanni Paolo II il Grande. Per diciotto anni, dal 2 aprile 2005, è stato alla sua ombra in modo diverso: lei continua a servire questo Papa, ricordandolo costantemente e curando il suo luminoso ricordo tra noi, che talvolta viene suggellato non solo con grande gioia, ma anche con sofferenze personali. Questo è il suo cammino ascendente, il suo ‘sursum’, che compie ogni giorno grazie alla forza dello Spirito Santo ricevuto per l'imposizione delle mani di Pietro nel giorno della sua ordinazione episcopale, il 19 marzo 1998”.
L'omelia è stata pronunciata dall'arcivescovo Józef Kowalczyk, primate emerito della Polonia. Mons. Kowalczyk, riferendosi al Vangelo della domenica, ha detto che "tra i tanti pericoli che ci circondano, in un mondo pieno di pseudo-pastori che non entrano nell'ovile dal cancello principale, ma si intrufolano di notte per manipolare e usare le pecore per i loro scopi egoistici", c’è una fonte di speranza: Gesù Cristo, Buon Pastore.