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Papa Francesco in Ungheria, il rettore: "Tre i pilastri dell'educazione cattolica"

Kuminetz Geza, rettore dell’Università Cattolica Pázmány Péter, spiega il senso della visita del Papa e dell’educazione cattolica in un mondo sempre più secolarizzato

Kuminetz Geza | Kuminetz Geza, rettore dell'Università Cattolica Pazmany Peter di Budapest | AG / ACI Group Kuminetz Geza | Kuminetz Geza, rettore dell'Università Cattolica Pazmany Peter di Budapest | AG / ACI Group

Sono tre i pilastri dell’educazione cattolica: la scienza vera, la religione vera e la sana identità nazionale. E sono questi tre i pilastri su cui si basa il progetto di formazione delle università cattoliche, e in particolare dell’Università Cattolica Pázmány Péter, che Papa Francesco ha visitato alla fine del suo viaggio a Budapest. Lo spiega in una intervista ad ACI Stampa Kuminetz Géza, rettore dell’università.

Il Papa è stato nel campus di Informatica e Bionica, nato 25 anni fa dalla mente brillante di un professore che aveva già capito che la sfida del futuro sarebbe stata quella dell’intelligenza artificiale. Ma è entrato soprattutto in una università cattolica che ha una storia antica, ma che si è costituita come cattolica trenta anni fa, e che ha avuto tra i suoi rettori l’attuale arcivescovo di Budapest, il Cardinale Peter Erdő.

Per il suo ultimo incontro in Ungheria, Papa Francesco va in una università cattolica, e in particolare nel Dipartimento di Informatica e Scienze Bioniche. È in qualche modo un segnale?

La visita in quel particolare dipartimento nasce anche dal fatto che quell’edificio è l’unico adatto all’accoglienza del Papa, mentre il nuovo campus universitario sarà pronto solo tra quattro anni. Ma, se è una scelta deliberata dal Papa, ha un significato simbolico grande. L’Università Cattolica ha un ruolo importante nella vita della Chiesa, e ha anche la necessità di badare allo sviluppo delle biotecnologie e dell’intelligenza artificiale. Chi possiede gli strumenti delle biotecnologie può sfruttare tutta l’umanità, e la società può essere vittima di una manipolazione. In questo senso, saranno in pericolo la dignità umana, la libertà umana, i diritti umani.

Da quando c’è questo dipartimento?

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Il dipartimento compie 25 anni, era nata come una specializzazione nuova dell’Università nel 1998. Fu una scelta profetica.

Ma cosa significa essere una università cattolica oggi?

Università Cattolica è un luogo privilegiato dove si coltivano tre ambiti: la scienza vera escludendo lo scientismo; la religione vera e la sana identità nazionale, escludendo il nazionalismo. Questi tre ambiti sono i più cari tesori della persona umana. Questi tre criteri permettono di sviluppare la personalità umana, consapevoli che oggigiorno ci sono tanti problemi di personalità, basti pensare alla “triade oscura” del machiavellismo, delle psicopatologie, del narcisismo. E questi tre criteri sono le armi con cui la Chiesa lotta contro questa triade oscura.

In Ungheria si assiste ad una “rinascita cristiana”. Questo cosa significa per l’Università Cattolica?

Istituzionalmente è vero che c’è rinascita cristiana in Ungheria, ma la fede nasce dalla grazia non dalla istituzione, non nasce con il denaro.

Quale messaggio si aspetta da Papa Francesco?

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Dobbiamo ascoltare cosa ci dirà e anche il nostro Papa ha naturalmente i suoi temi preferiti: la pace, la protezione del creato, la scienza che deve servire l’uomo e non viceversa, l’economia che aiuta e non sfrutta l’uomo. Tutti questi temi sono temi con cui può confermare i fratelli nella fede indicandoci dove si trova la verità, dove si trova la via e la vita, dove è il Signore. Alla fine, Cristo è l’unico salvatore dell’uomo e anche delle scienze.

Come pensa che l’educazione cattolica possa avere un impatto oggi nel mondo secolarizzato?

Certo ha qualche effetto nel mondo odierno. Tuttavia, credo che noi cattolici e scienziati abbiamo un concetto integrale della verità e della conoscenza umana. Per questo, abbiamo bisogno di tanti tipi di conoscenza. Prima di tutto il buon senso, il senso comune. Poi la tradizione, che è una importante esperienza dell’umanità. E infine, abbiamo bisogno delle scienze positive, la filosofia la teologia ed anche la conoscenza mistica. Tutto appartiene al concetto integrale della verità e soltanto questo intero regala all’uomo il senso della vita. Già ho menzionato nella società ci sono tanti problemi causati proprio dall’uomo. Le nostre società sono diventate deumanizzate a causa delle ideologie. Così, l’uomo lotta non solo contro la natura, non solo contro Dio, ma solo contro la sua vera natura. Così, l’essere umano soffre di questa brutta esperienza, e dopo questa sofferenza forse comincia a cercare la verità, a cercare il Messia, con la volontà di edificare una normale vita comunitaria, cerca vera scienza e vera religione. Così oggi la missione dell’università è ri-umanizzare la società. È la sua terza missione dopo l’insegnamento e la ricerca.

Quali sono gli obiettivi dell’Università?

Vogliamo che I nostri studenti e docenti imparino a valorizzare il concetto integrale della verità, e che  capiscano cosa è più caro tesoro della vita e in questo consiste la maturità della personalità. Oggi si parla di quoziente intellettivo (IQ) e quoziente emozionale (EQ), ma ci sono anche l’intelligenza politica, l’intelligenza di resilienza e l’intelligenza morale. Noi vogliamo sviluppare tutte queste intelligenze, perché se una persona le possiede tutte allora probabilmente ha la necessaria maturità.