Assisi , giovedì, 13. aprile, 2023 12:30 (ACI Stampa).
Si rinnova il logo per le attività culturali e pastorali dei frati minori conventuali della Basilica Papale e del Sacro Convento in Assisi. "Una rivisitazione in chiave moderna della nostra tradizione francescana – ha dichiarato fra Giulio Cesareo, OFMConv, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento in un comunicato – composta da una montagna con tre colli sormontati da un Tau, con ai lati le iniziali del Sacro Convento".
Sarà di cinque colori diversi: blu per le attività istituzionali e pastorali del Sacro Convento, come l’Ufficio comunicazione e l’Ufficio informazioni; rosso per il Centro congressi e accoglienza Colle del paradiso; giallo per le attività del Museo del Tesoro; verde per il punto vendita Ricordi francescani; arancione per la Casa Editrice Francescana Assisi (CEFA), spiega ancora la nota ufficiale.
"Come da tradizione, il logo del Sacro Convento è composto da una montagna con tre colli (trimonzio) sormontati dal simbolo del Tau con ai lati le iniziali del Sacro Convento. Il trimonzio evoca il Golgota, il colle di Gerusalemme dove Cristo è stato crocifisso, ma la forma dei tre colli richiama anche l’elemento architettonico che ritorna sui lati dell’altare papale e sulle bifore gotiche della chiesa inferiore della Basilica, che si incontrano al centro e culminano con la punta arrotondata. Il Tau poi è il simbolo francescano per eccellenza, ultima lettera dell’alfabeto ebraico con cui San Francesco era solito firmare i suoi scritti. La parte inferiore del logo, attraverso un gioco di sfumature di colori, si trasforma in una porta aperta, simbolo di accoglienza che, soprattutto in vista del grande Centenario francescano (2023-2026), vuole essere il filo conduttore della presenza e dell’attività di noi frati nei vari ambiti del nostro servizio nei confronti dei pellegrini e dei visitatori che giungono ad Assisi", si legge sempre sulla nota dei frati.
"La novità nella continuità è il modo migliore - conclude fra Giulio -, nell’autentica tradizione evangelica dello scriba che estrae dal suo tesoro cose antiche e cose nuove (cfr Mt. 13,52), per ricordare, anzitutto a noi stessi, il desiderio e la volontà di essere fedeli ai valori francescani che, oggi più che mai, parlano tanto alle persone e sono un’occasione privilegiata di confronto e di relazione, al di là delle differenze culturali, anagrafiche, religiose e ideologiche".