Città del Vaticano , domenica, 9. aprile, 2023 12:15 (ACI Stampa).
A Pasqua “la sorte del mondo è cambiata”, perché “Cristo è veramente risorto”, a testimonianza che “la speranza non è una illusione, è verità”, e che dalla Pasqua “Il cammino dell’umanità “procede più spedito”, come è successo ai discepoli primi testimoni della Resurrezione, i discepoli che subito hanno fretta di annunciare Gesù. Perché “a Pasqua, insomma, il cammino accelera e diventa corsa, perché l’umanità vede la meta del suo percorso, il senso del suo destino, Gesù Cristo, ed è chiamata ad affrettarsi incontro a Lui, speranza del mondo”.
Papa Francesco si affaccia dalla Loggia delle Benedizioni per l’Urbi et Orbi di Pasqua, davanti a circa 100 mila persone e la piazza decorata con i fiori, come sempre, provenienti dall’Olanda. A fianco al Papa ci sono il Cardinale Ernest Simoni, un martire del regime ateo dell’Albania, e il Cardinale Michael Harvey, arciprete della Basilica di San Paolo Fuori Le Mura. Il Papa ha presieduto la celebrazione del giorno di Pasqua, che aveva il Cardinale Giovan Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio, sull’altare, e ha salutato, passando in sedia a rotelle, i cardinali, prima di concedersi un bagno di folla in Papa mobile.
Il Papa ha dedicato le meditazioni della Via Crucis alla pace, con testimonianze raccolte durante i suoi viaggi, e la pace è come sempre il tema centrale del discorso all’Italia e al mondo. Ma è anche un modo di comprendere in che modo si muoverà la geopolitica vaticana.
Così, nel discorso alla città e al mondo, Papa Francesco chiede di “crescere in un cammino di fiducia reciproca”, di affrettarsi a “superare i conflitti e le divisioni e aprire i nostri cuori a chi ha più bisogno” e a “percorrere sentieri di pace e fraternità”, ma nota che “lungo il cammino ci sono anche tante pietre di inciampo”.
E come nella Via Crucis, dove ha messo sullo stesso piano la testimonianza di un giovane ucraino e un giovane russo, così oggi il Papa dedica ad ucraini e russi lo stesso spazio.