Advertisement

Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, lascia padre Zollner

Il sacerdote tedesco era tra i membri fondatori della commissione. Nominato alla diocesi di Roma come consulente per la tutela dei minori, rimarrà comunque in contatto con la commissione

Padre Zollner, sj | Padre Hans Zollner, sj, consulente della diocesi di Roma per la Tutela dei Minori | Vatican Media Padre Zollner, sj | Padre Hans Zollner, sj, consulente della diocesi di Roma per la Tutela dei Minori | Vatican Media

Padre Hans Zollner, gesuita ed esperto nella tutela dei minori da quando avviò a Monaco un centro che poi fu inglobato in Gregoriana, ha lasciato la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. L’annuncio è arrivato il 29 marzo, con un comunicato del Cardinale Sean O’Malley, presidente della Commissione, che sottolinea come Zollner ha deciso di concentrarsi principalmente sul suo nuovo incarico di consulente per il Servizio per la Tutela dei Minori e delle persone vulnerabili della diocesi di Roma. Tuttavia, un comunicato successivo di padre Zollner ha anche dato una venatura polemica alla scelta, considerando non solo le critiche mosse alla commissione stessa, ma anche il tono. Parole che hanno suscitato una successiva reazione del Cardinale O'Malley.

Nella sua dichiarazione, il Cardinale O’Malley sottolinea che “la commissione è stata informata dal fatto che padre Hans Zollner, gesuita, ha chiesto di essere sollevato dai suoi doveri di membro della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori”.

Il Cardinale aggiungeva che “padre Hans mi ha detto di essere arrivato a questa decisione dopo aver riflettuto sulla sua recente nomina” come consulente della diocesi di Roma, e così “alla luce di questa e altre responsabilità, ha chiesto di essere liberato dal suo posto nella commissione e il Santo Padre ha accettato la sua richiesta con il più profondo ringraziamento per i suoi molti anni di servizio”.

O’Malley notava anche che Zollner era uno dei membri rimasi del gruppo fondatore, e che è stato una presenza costante negli anni di crescita della commissione, aiutando a “cambiare e implementare molti progetti e programmi che hanno trovato la loro origine nelle deliberazioni della commissione”, e in particolare nel summit globale dei presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo del febbraio 2019.

Oltre all’incarico di consulente per la diocesi di Roma, Zollner è attualmente anche

Advertisement

direttore dell’Istituto di Antropologia, Studi interdisciplinari sulla dignità umana e sulla Cura dei vulnerabili alla Gregoriana, quello che fino all’aprile 2021 era il Centro per la Protezione dei Minori.

La membership della Pontificia Commissione per i Minori era stata rinnovata il 30 settembre 2022, e Zollner era rimasto tra i membri, rimanendo così il membro presente sin dalla fondazione della commissione. La nota di O’Malley si conclude sottolineando come la commissione non vada “l'ora di continuare la nostra collaborazione con padre Hans nel nostro impegno comune per fare della Chiesa una casa sicura per tutti”.

Diversa nei toni la dichiarazione di padre Zollner, che comunque lascia aperta la porta a mantenere contatti con la commissione. Zollner, dopo i ringraziamenti di rito, sottolinea che “la protezione dei bambini e delle persone vulnerabili deve essere al centro della missione della Chiesa cattolica. Questa era la speranza, condivisa da me e molti altri, quando fu istituita la commissione nel 2014”.

Il padre gesuita però sottolinea delle criticità, afferma che “negli ultimi anni è andata aumentando la mia preoccupazione sul modo in cui la Commissione, ha perseguito questo obiettivo, soprattutto in materia di responsabilità”; afferma che “compliance, accountability e trasparenza” sono principi che “qualsiasi istituzione ecclesiastica, tanto più la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, sia tenuta a rispettare”.

Zollner, dunque, afferma che “c'è stata una mancanza di chiarezza sul processo di selezione dei membri e del personale, i loro rispettivi ruoli e responsabilità”, mentre ritiene “inadeguata” la responsabilità e l’accountability finanziaria, perché “è fondamentale che la Commissione mostri chiaramente l’uso fatto dei fondi nel suo lavoro”.

Infine, afferma, “dovrebbe esserci trasparenza sulle modalità di decisione all'interno della commissione. Troppo spesso ai membri sono state fornite informazioni insufficienti e comunicazioni vaghe riguardo al modo in cui sono state prese alcune decisioni”.

More in Vaticano

Padre Zollner tocca anche il tema della riforma della Curia, rimarcando di non essere “a conoscenza di norme che regolino il rapporto tra la commissione e il Dicastero per la Dottrina della Fede, dal momento che la commissione è stata inserita nel Dicastero lo scorso giugno”.

La decisione delle sue dimissioni, rese il 14 marzo, viene, spiega, “a causa di questi problemi strutturali e pratici”. Zollner, però, dice di rimanere “disponibile a confrontarmi con la Commissione sul tema del Safeguarding (la tutela, ndr) e spero che le questioni sopra menzionate possano essere risolte in modo efficace”.

Sono dichiarazioni che suscitano una risposta del Cardinale O'Malley, inviate come supplemento alle prime dichiarazioni. "Sono - scrive O'Malley - sorpreso, deluso e in forte disaccordo con le sue affermazioni pubbliche che mettono in discussione l'efficacia della commissione".

Allo stempo, aggiunge che lui e Zollner "condividono la visione che la proetzione dei bambini e delle persone vulnerabili resti al cuore della missione della Chiesa e la Commisione continuerà a manifestare quella commissione".

Infine, aggiunge che l'imminente plenaria della commissione affronetrà anche eventualmente queste questioni.