Roma , sabato, 25. marzo, 2023 10:00 (ACI Stampa).
I vescovi italiani sono convinti che gli Istituti Superiori di Teologia e gli Istituti Superiori di Scienze Religiose devono essere “valorizzati”, evitando “dispersioni di energie e risorse”. Lo hanno sottolineato nel corso del recente Consiglio Episcopale Permanente che si è svolto a Roma all’inizio di questa settimana e durante il quale, al termine del mandato quinquennale del Comitato per gli Studi superiori di teologia e gli ISSR, è stato offerto un aggiornamento sulle Facoltà di teologia, gli Istituti aggregati e affiliati e gli Istituti Superiori di Scienze religiose.
I vescovi hanno condiviso alcune prospettive, quali “l’ipotesi di unificare” i percorsi di studio “teologici” e di “scienze religiose”, il riconoscimento dei titoli, la proposta di ordinamento degli studi alla luce della prossima Ratio nationalis per la formazione nei seminari d’Italia. Temi che si stanno affrontando anche nelle diverse regioni ecclesiastiche e diocesi italiane. Nella diocesi di Concordia-Pordenone “Dies Academicus” dello Studio Teologico “Card. Celso Costantini” che avrà luogo oggi nell’aula magna del Seminario sul tema “Una nuova visione di Chiesa? L’apporto delle prassi sinodali nell’ecclesiologia attuale”.
A relazionare sarà don Dario Vitali, ordinario di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma mentre l’incontro si aprirà con i saluti del vescovo Giuseppe Pellegrini, e di mons. Andrea Toniolo, preside della Facoltà Teologica del Triveneto. “La nuova visione di Chiesa è già in atto nella vita accademica dello Studio Teologico diocesano di Concordia-Pordenone che vede studiare insieme laici e seminaristi”, si legge in una nota: “formare laici e futuri sacerdoti significa accogliere in pieno l’istanza di Papa Francesco presente nella Costituzione apostolica circa le Università e le Facoltà ecclesiastiche Veritatis gaudium quando evidenzia che nel tempo attuale ‘gli studi ecclesiastici acquisiscano l’urgente compito di elaborare strumenti intellettuali in grado di proporsi come paradigmi d’azione e di pensiero utili all’annuncio in un mondo contrassegnato dal pluralismo etico-religioso’”.
Sul tema della formazione e della scuola oggi a Brescia l’iniziativa “Maturi al punto giusto”, promossa dalla Fondazione Comunità e scuola, dall’Ufficio diocesano per la Scuola di Brescia, insieme all’Ufficio scolastico territoriale e al Comune. L’iniziativa, in occasione delle celebrazioni di Bergamo-Brescia capitale della cultura sarà accolta a Palazzo Loggia, e si svolgerà, nella stessa giornata, anche a Bergamo coinvolgendo, solo a Brescia, 140 maturandi in rappresentanza di 16 Istituti scolastici. “Secondo la metodologia del world café, gli studenti – viene spiegato in una nota della diocesi di Brescia – si siederanno ad un tavolo, all’interno di alcune aree, per dialogare in modo diretto con un testimone. Ogni tavolo avrà anche un giovane animatore che farà da tramite tra gli studenti e il testimone; il dialogo durerà circa 45 minuti.
Gran parte degli animatori sono studenti che hanno vissuto la loro maturità nel periodo Covid: vogliamo, idealmente, attraverso loro ricordare quegli anni difficili per la scuola e per le loro vite”. “Maturi al punto giusto” intende ogni anno “accendere i riflettori sui maturandi e sulla scuola. È un incoraggiamento ai giovani e, nel contempo, un modo per ringraziare la scuola che ogni anno ‘consegna’ migliaia di giovani cittadini alla comunità civile, sociale, politica. Le scuole, a loro volta, sono chiamate ad approfondire e sviluppare la loro idea di orientamento”.