Città del Vaticano , venerdì, 24. marzo, 2023 15:00 (ACI Stampa).
"Proprio mentre l’umanità si stava lentamente risollevando dalle conseguenze della pandemia, abbiamo assistito poche settimane orsono agli sconvolgimenti provocati dal terribile terremoto. Esso è stato percepito anche a Gerusalemme, ma ha provocato danni e seminato un numero altissimo di morti in Siria e nel sud della Turchia, terre visitate dalla predicazione apostolica e luoghi in cui è fiorito il cristianesimo delle origini con insigni tradizioni monastiche ed eremitiche, o scuole teologiche che hanno contribuito allo sviluppo della comprensione del mistero di Cristo di cui noi tutti siamo debitori, anche se spesso non le conosciamo, a causa delle persecuzioni che le estinsero", è questo il cuore dell'Appello per la Colletta dei Cristiani in Terra Santa pubblicato oggi sul Bollettino della Santa Sede.
"Al dramma della guerra, che si è protratta per oltre dodici anni in Siria, si è aggiunta la devastazione provocata dai palazzi crollati a causa delle forti scosse sismiche: tanti nostri fratelli e sorelle nella fede e nell’umanità hanno affrontato un nuovo esodo dalle loro case, questa volta non più per il rischio delle bombe o per quello che aveva significato l’invasione della Piana di Ninive in Iraq, ma perché anche la casa, dimora degli affetti più cari, il rifugio della propria famiglia, ha vacillato rischiando di diventare e spesso trasformandosi di fatto in una tomba di morte", si legge sulla Lettera del Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali La Colletta “pro Terra Sancta”, Claudio Gugerotti.
Il Prefetto ribadisce che "la presenza preziosa dei Frati della Custodia di Terra Santa non garantisce soltanto il mantenimento dei santuari, ma custodisce la vita delle comunità cristiane, spesso tentate di smarrire la loro vocazione ad essere popolo della Pasqua nelle terre benedette dalla presenza del Redentore. Molte case dei Religiosi e Religiose Francescane e di altri Ordini e Congregazioni, in Siria come in Turchia, in queste settimane s ono diventate tende e riparo per gli sfollati, ma più in generale in tutta la Terra Santa rimangono sorgenti di speranza attraverso la cura dei più piccoli, la formazione scolastica, l’accompagnamento delle madri in difficoltà, il chinarsi sugli anziani e gli ammalati, oltre che offrire attraverso progetti abitativi per le nuove famiglie e creare posti di lavoro, perchè valga la pena continuare a rimanere nei Luoghi della Salvezza".
"La Chiesa universale e l’umanità tutta si sono mostrate ancora una volta attente nel soccorrere l’emergenza legata ad una catastrofe naturale, ma il Santo Padre Francesco, nel solco di quanto affermato dai Suoi Predecessori, anche quest’anno incarica il Dicastero per le Chiese Orientali di ravvivare l’invito a rimanere solidali con la comunità cristiana della Terra Santa, come già fece l’Apostolo delle Genti, san Paolo, con la colletta avviata per la chiesa di Gerusalemme", si legge nella Lettera.
"Vi chiedo con il cuore che la Colletta del Venerdì Santo sia dunque generosa da parte di tutti, come tanti piccoli oboli della vedova lodata da Gesù nel Vangelo", conclude il Prefetto.