Città del Vaticano , giovedì, 23. marzo, 2023 12:00 (ACI Stampa).
Due sono i mandati di Papa Francesco all’Europa: mantenere l’unità nella diversità, e guardare alla pace, al di là di ogni reciproco interesse. Il Papa li ha delineati in una udienza alla plenaria della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, l’organismo nato nel 1980 per monitorare e accompagnare il processo europeo e che da ieri ha un nuovo presidente, il vescovo Mariano Crociata.
I due punti del Papa, dunque. Prima di tutto, l’unità, che in Europa “non può essere un’unità uniforme, che omologa, ma al contrario dev’essere un’unità che rispetta e valorizza le singolarità, le peculiarità dei popoli e delle culture che la compongono”.
L’esempio è quello dei padri fondatori dell’Europa, tutti appartenenti a milieu diversi, ma pure uniti nell’obiettivo comune, perché – dice Papa Francesco – “la ricchezza dell’Europa sta nella convergenza delle diverse fonti di pensiero e di esperienze storiche”.
Per questo, aggiunge il Papa, “l’Europa ha futuro se è veramente unione e non riduzione dei Paesi con le rispettive caratteristiche. La sfida è proprio questa: l’unità nella diversità. Ed è possibile se c’è una forte ispirazione; altrimenti prevale l’apparato, prevale il paradigma tecnocratico, che però non è fecondo perché non appassiona la gente, non attira le nuove generazioni, non coinvolge le forze vive della società nella costruzione di un progetto comune”.
In questo contesto, il primo compito della Chiesa è “formare persone che, leggendo i segni dei tempi, sappiano interpretare il progetto Europa nella storia di oggi”.