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Papa Francesco a Disney+, produttore che sostiene l'aborto

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"Amen: Francesco risponde" è il titolo del documentario Disney nel quale Papa Francesco conversa con un gruppo di giovani che rappresentano diverse realtà come l'immigrazione, la prostituzione, la povertà o gli abusi.

 

La piattaforma Disney+, il servizio di streaming di proprietà di The Walt Disney Company, trasmetterà questo documentario realizzato da "Producciones del Barrio", la società di produzione audiovisiva creata dal giornalista spagnolo Jordi Évole.

 

Il Papa risponde alle domande di un gruppo di giovani tra cui un immigrato, una vittima di abusi nella Chiesa e una donna del mondo della prostituzione.

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Nel trailer, pubblicato su Disney+, si può vedere Papa Francesco circondato da questi giovani. Alla fine del video, il Pontefice sorride e assicura che "molto presto arriveranno piccole cose".

 

Tra i protagonisti del film c'è lo spagnolo Juan Cuatrecasas, vittima di abusi subiti nella scuola Gaztelueta di Leioa (Paesi Baschi, Spagna), legato all'Opus Dei.

 

Secondo alcuni media, Papa Francesco ha aperto la fase canonica del cosiddetto "caso Gaztelueta" dopo aver ascoltato la vittima e concluso che l'accaduto non era stato gestito correttamente.

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Vale la pena ricordare che il Santo Padre ha concesso in passato due interviste a Jordi Évole, giornalista del canale televisivo spagnolo La Sexta, da dove vengono spesso trasmessi programmi che attaccano i valori cristiani e mettono in discussione la fede cattolica.

 

Nella sua riunione pubblicata nel marzo 2019, il Papa ha affermato che il suo interesse nella lotta contro gli abusi sessuali da parte del clero non è quello di "occupare spazi" nella stampa, ma di "iniziare processi di guarigione".

 

Disney annuncia questo programma in un momento difficile per l'azienda. Nel novembre 2022 ha rivelato di aver perso 1.500 milioni di dollari nel trimestre finanziario da luglio a settembre sui suoi servizi di streaming, tra cui Disney+, causando il calo delle azioni della società.

 

Questo è dovuto principalmente al fatto che da anni include in modo dichiarato contenuto indottrinante LGTBI in tutte le sue produzioni, sia per bambini che per adulti.

 

Nell'anno di queste perdite, è stato coinvolto in una polemica dopo l'uscita del suo film per bambini "Lightyear", uno spin-off della saga di Toy Story, che è stato criticato per aver presentato un bacio lesbico.

 

In mezzo alla polemica, "Lightyear" non è stato distribuito in 14 paesi ed è stato un fallimento clamoroso al box office mondiale.

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Inoltre, Disney ha inviato un messaggio interno a tutti i suoi lavoratori il 24 giugno 2022, dopo la sentenza della Corte Suprema che ha annullato il presunto "diritto" all'aborto legale negli Stati Uniti, e si è impegnata a pagare loro le spese di viaggio se vogliono abortire.