Tolentino , lunedì, 20. marzo, 2023 9:00 (ACI Stampa).
Domenica 19 marzo nella basilica di san Nicola da Tolentino si è conclusa la festa dei ‘panini benedetti’ con una concelebrazione eucaristica presieduta dal segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, che nell’omelia al vangelo del ‘cieco nato’ ha sottolineato che Dio salva attraverso la fede di colui che cerca la guarigione, come avvenne a san Nicola, che pregando intensamente ottenne la grazia della guarigione per intervento della Vergine Maria, che, apparsa in visione, gli aveva assicurato: ‘Chiedi in carità, in nome di mio Figlio, un pane. Quando lo avrai ricevuto, tu lo mangerai dopo averlo intinto nell’acqua, e grazie alla mia intercessione riacquisterai la salute’.
Il santo non esitò a mangiare il pane ricevuto in carità da una donna di Tolentino, riacquistando così la salute. Da quel giorno san Nicola prese a distribuire il pane benedetto ai malati che visitava, esortandoli a confidare nella protezione della Vergine Maria per ottenere la guarigione dalla malattia e la liberazione dal peccato. E la liberazione dal peccato ha anche conseguenze positive sui rapporti tra i cittadini nella città.
Partendo da questa analogia, al termine della celebrazione eucaristica abbiamo incontrato il card. Pietro Parolin, chiedendo di spiegarci come si applica la diplomazia della misericordia di papa Francesco: “La diplomazia della misericordia dovrebbe applicarsi con più efficacia, perché è l’unica che può dare una risposta ai grandi problemi del mondo odierno. Come dicevo qualche settimana fa, la diplomazia della misericordia è quella che invita a non disperare mai di nessuno: occorre pensare che ogni uomo, ogni popolo può cambiare in meglio; quindi bisogna dare una riserva di fiducia, una riserva di confidenza, per cui davvero si suscitano le forze migliori nelle persone e si aiuta a cambiare la nostra realtà”.
Quindi la diplomazia è arte della pazienza, come affermava il card. Casaroli?
“Certo! Senza pazienza non c’è diplomazia, perché essa è l’arte dei piccoli sforzi, che magari non danno risultati immediati; per questo è necessaria tanta pazienza, perché non arrivano subito i risultati. Allora bisogna non scoraggiarsi e continuare a mettere piccoli segni che poi un domani daranno frutto”.