Città del Vaticano , martedì, 8. dicembre, 2015 11:20 (ACI Stampa).
La Porta Santa della Basilica di San Pietro è stata aperta dal Papa e il Giubileo della Misericordia ha dunque avuto inizio. Il Pontefice ha attraversato la Porta alla presenza del Papa Emerito, Benedetto XVI, da lui invitato alla cerimonia. Il Giubileo straordinario si concluderà il prossimo 20 novembre, Solennità di Cristo Re.
Dopo il Papa hanno varcato la Porta Santa il Papa Emerito ed i Cardinali concelebranti. Presente al rito anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L’Anno Santo - ha spiegato Francesco nell’omelia - è “dono di grazia. Entrare per quella Porta significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. Sarà un Anno in cui crescere nella convinzione della misericordia. Quanto torto viene fatto a Dio e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia! Sì, è proprio così. Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Attraversare la Porta Santa, dunque, ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore. Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato; viviamo, piuttosto, la gioia dell’incontro con la grazia che tutto trasforma”.
Il Giubileo si è aperto nel giorno della Solennità dell’Immacolata Concezione, una festa che - ha ricordato ancora il Pontefice - “esprime la grandezza dell’amore di Dio. Egli non solo è Colui che perdona il peccato, ma in Maria giunge fino a prevenire la colpa originaria, che ogni uomo porta con sé entrando in questo mondo. E’ l’amore di Dio che previene, che anticipa e che salva”.
“C’è sempre - ha ammonito Papa Francesco - la tentazione della disobbedienza, che si esprime nel voler progettare la nostra vita indipendentemente dalla volontà di Dio. E’ questa l’inimicizia che attenta continuamente la vita degli uomini per contrapporli al disegno di Dio. Eppure, anche la storia del peccato è comprensibile solo alla luce dell’amore che perdona. Se tutto rimanesse relegato al peccato saremmo i più disperati tra le creature, mentre la promessa della vittoria dell’amore di Cristo rinchiude tutto nella misericordia del Padre”.