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Papa Francesco, le donne vanno difese e ascoltate, da loro c'è tanto da imparare

L'udienza ai membri della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice e della Strategic Alliance of Catholic Research Universities

Papa Francesco e i Partecipanti all'Incontro promosso dalla Papa Francesco e i Partecipanti all'Incontro promosso dalla "Strategic Alliance of Catholic Research Universities (SACRU)" e dalla Fondazione Centesim | | Vatican Media

"Non lasciamo senza voce le donne vittime di abuso, sfruttamento, emarginazione e pressioni indebite!". Papa Francesco lo ha detto nel suo discorso ai membri della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice e della Strategic Alliance of Catholic Research Universities (SACRU), in occasione della presentazione del volume: “More Women’s Leadership for a Better World. Care as a Driver for our Common Home”.

Non solo e non tanto la presentazione di un libro, ma di un lavoro di sostegno e di ricerca.

Il Papa ha parlato di "tre aspetti del prendersi cura quale apporto delle donne per una maggiore inclusività, per un maggior rispetto dell’altro e per affrontare in modo nuovo sfide nuove" e ha parlato delle donne come anche di "altre categorie deboli della società".

Un apprezzamento il Papa lo fa alla donne che lavorano in Vaticano: " La nostra storia è letteralmente costellata di donne così, sia di quelle famose, sia di quelle ignote – ma non a Dio! – che mandano avanti il cammino delle famiglie, delle società e della Chiesa. Ce ne accorgiamo anche qui, in Vaticano, dove le donne che “lavorano sodo”, pure in ruoli di grande responsabilità, sono ormai molte". E in un tempo di cambiamenti epocali, che richiedono risposte il Papa  parla delle Intelligenze artificiali e della "nuove e imprevedibili dinamiche di potere". Uno scenario sconosciuto dove le donne hanno tanto da dire perché "sanno sintetizzare in modo unico, nel loro modo di agire, tre linguaggi: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani".

E aggiunge il Papa: una "sintesi propria solo dell’essere umano e che la donna incarna in maniera meravigliosa, come nessuna macchina potrebbe realizzare, perché non sente battere dentro di sé il cuore di un figlio che porta in grembo, non crolla, stanca e felice, di fianco al lettino dei suoi bambini, non piange di dolore e di gioia partecipando ai dolori e alle gioie delle persone che ama. E invece queste cose una donna le fa in modo naturale e unico, proprio per la capacità che ha di prendersi cura".

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Infine Francesco cita la Mulieris dignitatem: "La Chiesa […] rende grazie per tutte le donne e per ciascuna: per le madri, le sorelle, le spose; per le donne consacrate, […] per le donne che lavorano professionalmente, […] per tutte: […] in tutta la bellezza e ricchezza della loro femminilità".