Roma , venerdì, 10. marzo, 2023 9:00 (ACI Stampa).
Se si eccettua l’accorpamento voluto da San Giovanni Paolo II nel 1999 per le diocesi di Cuneo e Fossano, unite in persona episcopi, tutte le altre unioni di diocesi italiane portano la firma di Papa Francesco negli ultimi 4 anni.
Bisogna premettere che fin dall’inizio del suo pontificato il Papa aveva ribadito pubblicamente in diverse Assemblee Generali della Conferenza Episcopale Italiana che il numero dei vescovi in Italia era troppo elevato, chiedendo pertanto alla stessa CEI di procedere ad una riduzione delle diocesi. Una richiesta quella del Papa rimasta per la verità inevasa dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Dal 2019 Papa Francesco ha dunque deciso di procedere di propria iniziativa, decidendo per l’accorpamento di numerose diocesi unendole in persona episcopi, intervenendo in 17 occasioni.
La regione ecclesiastica del Lazio ha visto nel 2019 l’unione di Tivoli-Palestrina, nel 2022 Civitavecchia Tarquinia-Porto Santa Rufina e Frosinone Veroli Ferentino-Anagni Alatri.
Tre gli interventi in Campania, uno dei quali doppio: prima nel 2021 e poi nel 2023 il Papa ha unito in persona episcopi le diocesi di Teano Calvi-Alife Caiazzo-Sessa Aurunca. Nel 2021 era invece stata la volta di Pozzuoli-Ischia.