Ozar , martedì, 7. aprile, 2015 9:01 (ACI Stampa).
Sembra una casa come le altre nella città di Ozar, alla periferia della città irachena di Erbil. Ma in effetti è diversa dalle altre. E' la Clinica Santa Elisabetta guidata dalla dottoressa Zuzana Dudová e dal suo piccolo contingente di volontari cattolici slovacchi che servono i rifugiati cristiani cacciati dallo " Stato Islamico "
Dudová, è una giovane dottoressa della Università di Santa Elisabetta in Slovacchia, ed è arrivata ad Ozar con Przemyslaw Ulman e Sonia Revicka per organizzare una clinica dove accogliere le marea di rifugiati cristiani che si sono istallati in questa periferia appena costruita.
L' Università di Santa Elisabetta è a Bratislava, capitale della Repubblica Slovacca e si è dedicata alla medicina e al servizio sociale con scopi missionari. Il fondatore dell' Università, Vladimir Kramer, è stato un importante militante della "Chiesa Clandestina" durante il regime comunista. Dopo la caduta del regime Kramer ha fondato l' Università con lo scopo di dare impulso al servizio caritativo nel mondo.
“Organizzazioni cattoliche come Aiuto alla Chiesa che Soffre, e i Cavalieri di Colombo hanno reso possibile che centinaia di famiglie si siano istallate nelle nuove case. Ma il numero è tanto alto che il costo dell'affitto permette solo che tre o quattro famiglie per casa possano trovar posto." Ha spiegato Dudová a ACI Prensa.
A differenza di altri luoghi in Africa o nel Sud Est Asiático dove la Università di santa Elisabetta ha fondato altre missioni mediche e di aiuto sociale, a Ozar “il costo della vita è alto e questo rende le operazioni di aiuto e di assistenza per i cristiani più difficile" spiega la dottoressa.