Pietro Martin nasce il 17 giugno 1938 a Villafranca, in provincia di Verona. La sua è una famiglia semplice, ma che gli trasmette i valori dell'esistere tra cui la fede su cui fondare le scelte del futuro.
Adolescente entra nell'educandato dei Padri Redentoristi a Bussolengo nel 1950. Il direttore è padre Giuseppe Alfonso Pascoli.
Novizio a Scifelli con padre Davide Oldani, maestro dei novizi morto in concetto di santità, vive il modo autentico di essere religioso più che di apparire.
Professo temporaneo a Scifelli dal 15 settembre 1956, è inviato a Cortona, vi trascorre tutto l'iter filosofico e teologico, venendo ordinato sacerdote da monsignor Franciolini l'8 marzo 1964.
Presbitero, completa gli studi presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e l'Università di Lovanio, nella quale trascorre un anno di studi e ricerche.
Rientrato nella Provincia Romana è inviato in varie comunità tra cui quella di San Lorenzo a Trezzano sul Naviglio, nella quale spende il proprio tempo ed il proprio modo di stare vicino alle persone. Chi lo ha conosciuto nei tredici anni di permanenza nel comune lombardo, ne ricorda l'amico ed il modo di farsi fratello nei tanti che spezzavano in lui i propri dispiaceri.
Nello stesso periodo ricopre anche l'incarico di docente di religione nelle scuole medie, venendo ricordato per il proprio modo di educare ad una coscienza retta ed autentica i tanti affidati alle proprie cure.
Parroco nella parrocchia di San Gioacchino in Prati a Roma dal 1984 al 1988, è ricordato per la franchezza e per l'esser presente nella vita della comunità.
Uno dei tanti esempi del proprio modo di essere: l'8 maggio 1988 ad un gruppo di ragazzi della parrocchia è amministrato il sacramento della Prima Comunione. Padre Martin, pur avendo il padre gravemente malato al proprio paese, sceglie di esser parte di quella giornata speciale per i piccoli. Questo era padre Pietro: un vero discepolo di Cristo, presente nella vita di chi gli stava accanto.
Religioso autentico ed adamantino, ha vissuto i voti con amore, fedeltà ed intransigenza. Sacerdote di grande introspezione amava la Parola di Dio come verbo e presenza del Risorto sul mondo.
In una delle ultime omelie, citata nel Bollettino della Provincia di appartenenza, osserva: “per quanto lunga sia la notte...verrà il mattino e la luce. Per quanto grande il peccato...c'è sempre il perdono. Per quanto forte sia il dolore ..c'è sempre al consolazione. Tutto ha fine! Arriva la sera per ogni giornata terrena, per ogni festa. Ma dopo l'ultima sera siamo tutti attesi a quella festa che non avrà fine, non avrà tramonto… Non ci capiti di mancare all'appuntamento! Non ci manchi l'olio e la lampada della fede e della carità sempre accesa!”.
La stupenda riflessione apre oceani di speranza sul domani dell'umanità di tutti i tempi.
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.
Nell'ambito di questo servizio gratuito, potrete ricevere occasionalmente delle nostre offerte da parte di EWTN News ed EWTN. Non commercializzeremo ne affitteremo le vostre informazioni a terzi e potrete disiscrivervi in qualsiasi momento.
Vicino alle sofferenze degli altri aiutava con la parola, l'esempio e l'affetto dimostrato più che detto a far sbocciare la fede nel cuore dell'uomo.
Spira ancora giovane lasciando la testimonianza ed il rimpianto non solo di un ottimo sacerdote, ma di una bellissima persona che nella vita è un dono dell'amore di Dio per la vita delle comunità.
I funerali si sono svolti nel Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso di Bussolengo nel quale il religioso spese quelle ore che sapevano di eterno al servizio di quel vangelo che in lui fu vita.