Roma , venerdì, 17. febbraio, 2023 18:00 (ACI Stampa).
Iniziando il racconto della sua vita travagliata, piena di svolte, di abissi e di risalite, David Copperfield comincia da dove comincia tutto, per un uomo, su questa terra: la sua nascita, in una notte fosca,
tempestosa, un venerdì a mezzanotte, e la tradizione vuole che chi nasce in queste ore ha la vita segnata da eventi straordinari, presenze dell’altro mondo, segnata insomma dal mistero e dall’inesplicabile.
E così inizia anche l’esistenza del suo creatore, Charles Dickens, e parte proprio da questo momento il racconto di Mario Iannaccone nel libro a Dickens dedicato e appena pubblicato da Ares.
Del resto è noto che Copperfield sia un personaggio d’invenzione ma non completamente inventato; Dickens, ricorda
Iannaccone, "scrisse il libro dopo un periodo di crisi e nostalgie, quando si risvegliarono in lui ricordi infantili relativi ai primi anni della sua vita che erano rimasti a lungo sepolti, e che sentì il bisogno di far
vivere sulla carta".
Charles Dickens è nato di venerdì, proprio come David, il 7 febbraio 1812 e, probabilmente, vicino alla mezzanotte. Fantasmi e presenze dall’oltretomba per Dickens non sono stati solo una suggestione letteraria, creativa, affabulatoria. David Copperfield non è di certo un’autobiografia, ma contiene molti fatti autobiografici: a dimostrazione che la vita ricchissima di fatti, incontri, eventi ha fornito
costantemente materia per romanzi e racconti, ha rappresentato il terreno fertile in cui hanno germinato i capolavori dickensiani. Romanzi ed esistenza si sono costantemente intrecciati, generando, a loro volta, ad un universo “parallelo” in cui milioni di lettori si sono persi, o meglio ancora, si sono ritrovati, e si sono riconosciuti.
Quello che Dickens racconta, dunque, è quasi tutto vero, nel senso che lui l’ha vissuto, l’ha visto, o comunque l’ha rielaborato e reinventato. E la storia della sua vita, così come la descrive come Iannaccone, si lege come una sorta di romanzo.