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Come non si è celebrato quest’anno l’incontro tra Papa Francesco e Kirill

Non ci sono notizie di una celebrazione dell’anniversario dell’incontro dell’Avana, che aveva avuto immancabilmente luogo fino allo scorso anno

Papa Francesco, Kirill | Il momento della firma della dichiarazione congiunta tra Papa Francesco e Kirill | AH / Archivio ACI Group Papa Francesco, Kirill | Il momento della firma della dichiarazione congiunta tra Papa Francesco e Kirill | AH / Archivio ACI Group

Che le relazioni tra Santa Sede e Patriarcato di Mosca siano diventate più difficili lo testimonia un dettaglio, forse di poco conto, che però dà il polso della situazione: non ci sono notizie, quest’anno, di una celebrazione congiunta dell’anniversario del primo incontro di un Papa con un Patriarca di Mosca.

L’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill aveva avuto luogo nell’aeroporto San Marti all’Avana il 16 febbraio 2016, e da allora, ogni anno, Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e Patriarcato di Mosca avevano organizzato un incontro su temi comuni, in sedi alternativamente scelte da Mosca e Roma.

Lo scorso anno, per esempio, si parlò di pellegrinaggi, nella suggestiva cornice di Parigi, dove le due delegazioni poterono persino venerare la corona di spine. Nel 2021, c’era la pandemia e una certa difficoltà a muoversi, ma l’incontro si fece lo stesso online e si discusse appunto delle prospettive e le sfide che nascevano dalla pandemia. Nel 2020, tema dell’incontro fu “Santi. Semi e segni dell’unità”. Nel 2019 il tema fu la difesa della vita, nel 2018 il dibattito fu sul Medio Oriente come luogo di pratica ecumenica, nel 2017 si parlò dello stato delle relazioni ecumeniche, e venne fuori anche la questione dell’Ucraina.

Questione, quella dell’Ucraina, che ritorna ciclicamente nei rapporti tra Mosca e Roma, e che oggi sembra essere decisiva in relazioni che non sono più aperte come un tempo. Vero è che a Mosca è cambiato il capo del Dipartimento delle Relazioni Esterne, e non c’è più il metropolita Hilarion, ma il metropolita Antonij. Ma vero anche che il cambio non avrebbe inciso se non fosse stato per la guerra.

In più occasioni, Antonij ha fatto sapere che le parole del Papa sulla conversazione avuta con Kirill il 6 marzo 2022 non hanno aiutato – Papa Francesco ha fatto sapere di aver detto al Patriarca di Mosca di non essere un “chierico di Stato” – così come non è piaciuto a Mosca non solo il fatto che il Papa si sia tirato indietro ad un incontro già programmato con il Patriarca a Gerusalemme lo scorso giugno, ma di averlo anche fatto sapere, sempre a mezzo intervista.

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Sono temi che vennero fuori nelle dichiarazioni del metropolita Antonij dopo il bilaterale con Papa Francesco in Kazakhstan, dove sarebbe dovuto esserci il Patriarca Kirill, che poi diede forfait.

Al tempo – era settembre – Antonij era ottimista su un possibile secondo incontro tra Papa Francesco e il Patriarca, ma in una recente intervista a Ria Novosti è mostrato più prudente.

I contatti, ha detto, non vengono condotti attraverso canali ufficiali, anche se Mosca si dice comunque aperta ad un incontro, anche se non ci sono notizie sulla questione.

In tutta questa serie di problematiche, la commemorazione dell’incontro dell’Avana passa in secondo piano. Semplicemente, non viene organizzata, o comunque non se ne ha notizia né dai canali ufficiali del Dicastero per la promozione dell’Unità dei Cristiani, né in quelli del Patriarcato di Mosca.

Non è un segnale, ma un segno che le cose stanno cambiando. E che tra le macerie, la guerra in Ucraina potrebbe seppellire anche il dialogo ecumenico.