Lisbona , mercoledì, 15. febbraio, 2023 12:30 (ACI Stampa).
Da 512 vittime identificate e verificate a un numero potenziale di 4300 vittime. Sono le cifre a cui arriva una Commissione Indipendente stabilita per lo studio degli abusi sessuali sui minori della Chiesa in Portogallo, i cui risultati sono stati resi noti lo scorso 13 febbraio.
I lavori della commissione, composta da una maggioranza di membri esterni e membri interni, sono cominciati nel 2022. Il suo compito era quello di ricevere dati, convalidarli e trasmetterli, a seconda dei casi, al Pubblico Ministero o al giudizio della Chiesa stessa secondo le norme del diritto canonico.
Il rapporto sottolinea che l’abuso esiste ancora nel presente, afferma che ci sono 512 vittime dirette, le cui testimonianze sono state convalidate, ma si può arrivare ad almeno 4300, e denuncia che alcuni abusatori restano ancora nell’attività ecclesiastica.
Gli abusi – si legge nel rapporto – erano in alcuni contesti “di natura sistemica, cioè erano ancorati nella struttura di funzionamento di alcune istituzioni della Chiesa stessa. Un atteggiamento clericale, l'ignoranza o la sottovalutazione dei diritti dei bambini, la chiusura agli occhi esterni, tutto ha dettato la perpetuazione degli abusi e rafforzato il silenzio delle vittime”.
"Non è possibile quantificare il numero totale di reati – ha detto il neuropsichiatra Pedro Strecht, coordinaore della commissione - dato che alcune vittime sono state abusate più volte. L'età media attuale delle vittime è di 52 anni, e il 20,2% ha meno di 40 anni. Le testimonianze provengono da residenti in Portogallo e da emigrati, con una preponderanza di vittime di sesso maschile (52%). Registrati casi in tutti i distretti, in particolare in quelli di Lisbona, Porto, Braga, Santarém e Leiria”