Città del Vaticano , sabato, 11. febbraio, 2023 14:00 (ACI Stampa).
Sono passati esattamente dieci anni da quel giorno che – in un modo o nell’altro – ha di fatto cambiato la storia della Chiesa. Al termine del concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto, Benedetto XVI l'11 febbraio 2013 annunciava ai Cardinali e al mondo la sua decisione di lasciare il pontificato.
“Sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato”, così Benedetto XVI spiegava, parlando in latino, la motivazione che lo spingeva a lasciare il soglio petrino.
Ma – aggiungeva – “sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio”.
E nei quasi 10 anni successivi alla rinuncia, Benedetto XVI ha mantenuto fede a quelle parole, dedicando la sua esistenza alla preghiera per “la Santa Chiesa di Dio”.
Il 31 dicembre scorso, Benedetto XVI è tornato alla Casa del Padre e questo è il primo anniversario dell’annuncio della sua rinuncia che cade dopo la sua morte.