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Padre Nicola Ventriglia: “C’è un amore speciale da parte degli italiani per Lourdes”

Padre Nicola Ventriglia è il volto dell'Italia a Lourdes. Coordinatore dei pellegrini italiani a Lourdes ci racconta come si svolgono le giornate nel Santuario dove la Madonna apparve a Bernadette

La Madonnina di Lourdes |  | Daniel Ibanez / ACI Group
La Madonnina di Lourdes | Daniel Ibanez / ACI Group
Padre Nicola nel suo ufficio a Lourdes |  | VG / ACI Stampa
Padre Nicola nel suo ufficio a Lourdes | VG / ACI Stampa

Padre Nicola Ventriglia è il volto dell'Italia a Lourdes. Custodisce e organizza i flussi dei pellegrini italiani che arrivano a Lourdes per incontrare la Madonnina che apparve a Bernadette. Ne ha viste tante, il suo bagaglio spirituale è pieno di esperienze di fede e di amore. E ogni giorno continua il suo lavoro, tra Messe, Rosari e momenti di comunione con i fedeli che giungono dal Nord e dal Sud Italia. ACI stampa lo ha intervistato per conoscere una qualsiasi giornata a Lourdes, d’estate e d’inverno. E anche per capire come il Santuario ha vissuto un momento drammatico come quello della pandemia e inoltre quali saranno le iniziative future nella piccola città francese.

Lourdes e la pandemia. Padre Nicola che ricordi ha?

La pandemia è stata difficile anche qui. Specialmente il primo lockdown, dico solo che nella discesa che porta al Santuario c'era l'erba. Era cresciuta perché di qui non ci passava nessuno. C'erano anche gli animaletti: scoiattoli, usignoli, conigli. Bello, ma strano. Noi avevamo messo su una preghiera continua, un'idea che ci era venuta per arrivare nelle case dei pellegrini che in quei momenti ne avevano tanto bisogno. Una preghiera continua dalle 7 di mattina alle 20 di sera, in tutte le lingue. Siamo stati seguitissimi, avevamo pile di email che ci inviavano da tutto il mondo. Noi pregavamo con tutte le nostre forze affinché il mondo potesse vincere questo flagello della pandemia. Non c'era nessuno qui, ma c'era il pianeta intero. Eravamo soli fisicamente, ma non dimenticati dal mondo. Un'esperienza difficile, ma bella e intensa. Eravamo collegati con tutti. Quante storie abbiamo letto, quanto abbiamo sofferto. Condividevamo il dolore di ognuno.

Poi qualche attività ha ripreso...

Abbiamo riaperto i cancelli a fine maggio e c'erano vasi con fiori e ceri accesi. La gente non aveva smesso di rendere omaggio alla Madonna. Qualcuno anche di nascosto “veniva a trovarla”. Il flusso ha ripreso piano piano. Verso agosto e settembre erano in tantissimi. Ci sembrava la manna. Invece poi la pandemia è tornata peggio di prima. Alla grotta prima non si poteva entrare dentro, eravamo solo noi. Ma la Messa era sempre trasmessa via Youtube, seguitissima. Quando poi abbiamo ripreso nel 2022 pensavamo che arrivasse un po’ di gente, invece sono arrivate le folle e dall'Italia la risposta è stata immensa. In tantissimi sono venuti anche da soli in aereo. L'aver visto nuovamente il Santuario pieno di italiani ci ha riempito il cuore di gioia. I nostri italiani amano Lourdes e venire qui è qualcosa di importante. A Lourdes non è una vacanza, le famiglie vengono qui, fanno delle offerte, pregano…questo è veramente bello.

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E le piscine? Come funziona adesso?

Non possiamo aprirle come un tempo per fare il “bagno”. Le autorità sanitarie non ce lo permettono. Le abbiamo riaperte con il "gesto dell'acqua". Siamo stati molto apprezzati per questo. “Bevi e lavati”, i gesti che la Madonna chiese di fare a Bernardette. C'è una preghiera, un volontario con una caraffa di acqua, tu puoi bere e lavarti il viso. Un bel gesto, un gesto rinnovato dove tutta la famiglia può andare insieme. Abbiamo avuto risposte molto positive.

Come è scandita una qualsiasi giornata a Lourdes?

Le giornate di Lourdes sono ricche di pellegrini. Questa è la prima cosa che mi viene in mente. Un giorno qualunque qui inizia sempre alle 6 del mattino e chiude alle 22 di sera. Durante l'estate si apre alle 6 e si chiude alle 24. Ci sono le prime Messe alla Grotta in tante lingue: cinesi, thailandesi, le lingue particolari. Dipende dai gruppi che ci sono. Alle 10 c'è la Messa in francese, poi l'Angelus. Alle 14 inizia il Rosario in polacco, irlandese, italiano, francese e andiamo avanti tutto il pomeriggio. La sera il Rosario delle 18 è in lingua italiana ed è quello che vediamo trasmesso in tv. Poi c'è il rosario di sera con le candele dal venerdì alla domenica. Le attività non mancano. In questa stagione fredda noi cappellani prepariamo la prossima estate. Abbiamo contatti con associazioni, gruppi, diocesi. Questo ci tiene molto impegnati. C'è un amore speciale per Lourdes. Lo dico sempre. D'estate ci sono messe per gli italiani anche alle 22.30. La stagione più ricca? Quella che va dalla Domenica delle Palme e finisce con la festa di tutti i Santi a novembre.

Domani sarà l'11 febbraio. Una giornata importante per Lourdes.

L'11 febbraio è la festa degli italiani! Ce ne saranno tantissimi. Sappiamo già che verranno più di 500 pellegrini dell'Unitalsi, poi pullman da Bari, da Napoli, dalla Sicilia. Il Cardinale Parolin è venuto a festeggiare la Madonna qualche anno fa e chiese al Vescovo di Lourdes di dire una preghiera in italiano perché erano tutti italian! Su 20.000 pellegrini, 18.000 erano italiani. E dire che i prezzi sono anche aumentati. Ma questo non ferma il flusso… e la fede.

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Per la GMG di Lisbona state organizzando qualcosa?

Aspettiamo già parecchi giovani italiani. Saranno 5.000 i ragazzi dal Nord Italia. Faranno tappa a Lourdes prima di arrivare a Lisbona. Si fermeranno due o tre giorni. Da Torino si conteranno quasi 2.000 giovani. Abbiamo preparato un programma speciale per loro.

Padre Nicola vengono i giovani a Lourdes durante l'anno?

Si, i giovani ci sono. Vengono e sono anche parecchi. Ci sono delle associazioni che fanno fare a loro alcuni servizi per gli ammalati. È interessante. Ci sono anche tanti seminaristi. Sono una cinquantina ogni anno. Ci aiutano tanto da giugno ad agosto. Vengono e si occupano della pastorale dei pellegrini, l'accompagnamento alla Via Crucis, dell'animazione delle celebrazioni. Loro sono davvero contenti e rimangono legati alla Madonna. Il Cardinale Stella mi disse una volta: "Padre perda tempo con i seminaristi perché se si innamorano della Madonna abbiamo salvato seminaristi e parrocchie". E da quel momento ho tanta attenzione per loro. Poi ci sono anche i confessori, durante l'estate ce ne servono molti.

Come si diventa "Responsabile" dei pellegrini di Lourdes?

Io ero un procuratore per le missioni, mi occupavo dei progetti di sviluppo nel mondo. Scendevo da un aereo e salivo su un altro. Ho girato il mondo. Dopo sette anni il mio provinciale mi comunica l’idea di mandarmi a Lourdes. Io non ero un esperto di Lourdes, ci ero venuto qualche volta. Mi sembrava una cosa particolare. Mi ricordo che mentre parlavamo dicevo: "Vuoi vedere che la Madonna si è inventata qualcosa?". Erano tutti d'accordo nel mandare me. E io mi sono convinto. Perché pensavo che la Madonna mi volesse dire qualcosa e infatti ogni giorno mi ha donato qualcosa di meraviglioso. E sono passati dieci anni...